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Alex Zanotelli, missionario comboniano, a Salerno per lanciare il Referendum sull’acqua

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E’ in programma per venerdì 1 aprile alle ore 17.30, presso il salone Genovesi della Camera di Commercio di Salerno, in via Roma, l’incontro di presentazione del “Comitato locale per l’Acqua Pubblica” e il lancio della campagna referendaria a livello provinciale. Previsti gli interventi di padre Alex Zanotelli, missionario comboniano; Marco Bersani, Attac/Forum dei movimenti dell’acqua; Vincenzo Miliucci, Cobas/Forum dei movimenti dell’acqua; Giuseppe Vitiello, presidente provinciale dell’Anpi ed ordinario all’Università di Salerno.

“Facile come bere un bicchiere d’acqua, si dice a volte, ma questo detto popolare – scrive Gaetano Vallini in un articolo dell’Osservatore Romano del 22 marzo scorso -non dev’essere familiare ai quasi novecento milioni di uomini, donne e bambini che nel mondo non hanno acqua potabile, e agli oltre due miliardi e mezzo di persone, circa la metà della popolazione dei Paesi in via di sviluppo, che vivono in condizioni igienico-sanitarie insufficienti a causa della carenza di risorse idriche. Eppure mancano appena quattro anni al 2015, data che negli Obiettivi di sviluppo del millennio la comunità internazionale si era prefissata per ridurre il numero di persone senza accesso sostenibile all’acqua, e alla sanità di base. Così ogni anno un milione e mezzo di bambini sotto i cinque anni muoiono per malattie legate alla carenza di risorse idriche. Inoltre, stando alle previsioni, dal cinque al venticinque per cento degli usi globali di acqua dolce probabilmente supererà nel lungo termine le forniture disponibili e entro il 2015 circa la metà della popolazione mondiale sarà chiamata ad affrontare una crisi legata alla mancanza d’acqua.

Si tratta di un’attenzione peraltro quasi insita nel dna dei credenti. Il perché lo ha spiegato proprio il Papa: «Il fatto che oggigiorno si consideri l’acqua come un bene preminentemente materiale, non deve far dimenticare – sottolinea infatti Benedetto XVI – i significati religiosi che l’umanità credente, e soprattutto il cristianesimo, ha sviluppato a partire da essa, dandole un grande valore come un prezioso bene immateriale, che arricchisce sempre la vita dell’uomo su questa terra. Come non ricordare in questa circostanza il suggestivo messaggio che ci giunge dalle Sacre Scritture, dove si tratta l’acqua come simbolo di purificazione? Il pieno recupero di questa dimensione spirituale è garanzia e presupposto per un’adeguata impostazione dei problemi etici, politici ed economici che condizionano la complessa gestione dell’acqua da parte di tanti soggetti interessati, nell’ambito sia nazionale sia internazionale».

I credenti sono dunque chiamati a contribuire a trovare una soluzione ai problemi legati alla gestione delle risorse idriche. A partire dalle campagne di sensibilizzazione. Come «Seven weeks for water: water, conflict and just peace» avviata per la quaresima dalla Rete ecumenica per l’acqua, un’organizzazione di rappresentanza di varie comunità cristiane e di ong, coordinata dal Consiglio ecumenico delle Chiese. Ma sono anche sollecitati a lavorare sul terreno. Ed è ciò che avviene in molte missioni e nei centri attivati da organizzazioni di volontariato, per affrontare emergenze concrete nelle situazioni più critiche del pianeta. In quei luoghi abbandonati, in attesa di decisioni che rendano finalmente giustizia ai poveri ed effettivo un diritto, uomini e donne, religiosi e laici, operano accanto alle popolazioni locali per costruire pozzi e piccoli acquedotti. Perché sanno che lì anche un solo, preziosissimo bicchiere d’acqua in più, può fare la differenza tra la vita e la morte.

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Scritto da su 30 Marzo 2011. Archviato in In evidenza, Sociale. You can follow any responses to this entry through the RSS 2.0. You can leave a response or trackback to this entry

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