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Apre alle visite l’antico eremo di S. Maria dell’Olearia

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Tre giorni per visitare uno dei più antichi luoghi di culto della Costa d’Amalfi. La Soprintendenza Bsae di Salerno e Avellino, guidata da Maura Picciau, in collaborazione con l’Istituto Tecnico per il Turismo di Amalfi ed il Comune di Maiori, ha organizzato l’apertura al pubblico e la visita ad uno tra i più importanti insediamenti monastici benedettini dell’intero territorio amalfitano, il complesso monumentale di Santa Maria dell’Olearia, situato sulla statale amalfitana tra Capo d’Orso e Maiori. Con visite guidate gratuite, c’è la possibilità di entrare nell’antico luogo di culto per ammirarlo con le opere d’arte che custodisce: nei giorni di giovedì 21-venerdì 22 e sabato 23 aprile, saranno gli alunni dell’Istituto Tecnico per il Turismo di Amalfi a fare da cicerone illustrando gli ambienti (orario dalle 9 alle 13.00- info 340/7251577 – 339/7454345). 

Sorto nel luogo in cui avveniva la lavorazione dell’olio, da eremo, intorno all’anno Mille, S. Maria dell’Olearia subì una trasformazione in senso monastico e fu inglobato nell’area benedettina alla fine dell’XI secolo. Per quanto suggestive siano le caratteristiche architettoniche ed ambientali del sito, i dipinti che lo decorano costituiscono il dato di maggiore interesse.  Essi rappresentano uno tra i più importanti gruppi di dipinti murali in Campania che ci siano pervenuti dal primo medioevo, tanto che alcuni di essi sono probabilmente i più antichi rimasti dell’epoca del ducato medievale amalfitano. Si tratta di tre diversi cicli pittorici, tutti medievali, ma eseguiti in tempi diversi, dislocati in altrettanti ambienti sovrapposti di destinazione cultuale.

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Scritto da su 19 Aprile 2011. Archviato in Culture, In evidenza. You can follow any responses to this entry through the RSS 2.0. You can leave a response or trackback to this entry

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