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Spettacolo di musica elettronica all’Ave Gratia Plena di Salerno per “Arti di Maggio”

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Martedì 24 maggio alle ore 21.00, nel chiostro dell’Ave Gratia Plena a Salerno, continua l’indagine di Arti di Maggio sulla musica elettronica con l’Art à Part e Alfonso Amendola. La presenza dell’elaboratore nel campo delle arti è un fatto ormai innegabile, anche se da molte parti continuano a levarsi voci di fiera composizione. Arte e tecnologia, ove tecnologia non è solo “tecnica” intesa come insieme di nozioni utili alla progettazione e all’impiego di apparati, ma è la scienza (o l’arte) di utilizzare gli apparati per ampliare le nostre conoscenze e applicare le medesime all’esame e alla soluzione dei problemi sempre nuovi che ogni arricchimento conoscitivo ci pone. Tecnologia, dunque, è una metodologia operativa che muove dalla formulazione di ipotesi preliminari (teoriche) solo successivamente verificabili (pratica), quindi un continuo stato sperimentale, al quale non si sottrae neppure la fase di scelta e di generazione di materiali sonori.

Dopo l’indagine di questa quarta edizione di Arti di Maggio –Zapping ‘900, realizzata dall’associazione Seventh Degree dell’ Università di Salerno, presieduta da Liberato Marzullo, unitamente al direttore artistico Antonello Mercurio, iniziata con le quattro giornate dedicata alla musica elettronica dalla mini-rassegna “Terra delle Risonanze”, l’Art à Part e la Seventh Degree, in collaborazione con il Centro Studi di Sociologia dell’audiovisivo sperimentale della Mediateca Marte, presenteranno “L’Estetica del glitch, ovvero la mediamorfosi del suono”, a cura di Alfonso Amendola.

La serata presenterà tre formazioni che ci introdurranno alle possibili metamorfosi del suono nell’impatto dell’avanzamento mediale. In prima pedana avremo Kletus Kaseday, al secolo Anacleto Vitolo con l’elettronica ambient-noise, giovanissimo musicista di Battipaglia coinvolto in diversi progetti musicali e perennemente allo studio di nuove sonorità non solo nell’ambito dell’elettronica, presenterà “Ecstatic aesthetics”. A seguire Mauss, un progetto elettronico dell’ ex bassista e sintetista degli Shevil, nota band Stoner/Doom campana dalle influenze marcatamente “space”, con “Boing….,Boom-Tschak!”. Il finale è stato affidato a “When the clouds” in cui, dietro la suggestione del monicker, si cela il salernitano Francesco Galano, il quale farà ascoltare “In waitings, trough placet”. In realtà “When the clouds” può essere lasciato alla più libera interpretazione. Come quando le nuvole fanno piovere sul tramonto estivo, o come quando in inverno se ne vanno lasciandosi dietro il più terso dei cieli, immagini che riportano subito a paesaggi mistici o deprimenti, malinconici o superlativi. sembra orientato nella direzione di una musica maggiormente incentrata sugli aspetti elettronici e percorsa da una miriade di sfaccettature, non soltanto sotto forma del ricorrente affiorare di glitch e giocose increspature, ma anche di tonalità concrete, arricchite dal piano elettrico, dal basso, dal glockenspiel e da archi e mellotron. La piccola orchestra indietronica così riassunta da Galano gli permette di districarsi attraverso pronunciate liquidità sintetiche e un morbido romanticismo capace di aprirsi alla luce, in crescendo depotenziati e costruzioni dalle reminiscenze post-rock.

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Scritto da su 23 Maggio 2011. Archviato in Culture, In evidenza. You can follow any responses to this entry through the RSS 2.0. You can leave a response or trackback to this entry

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