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L’ipnosi per la cura di malattie croniche è alla base di una ricerca dell’Università di Salerno

Il gruppo interdisciplinare di ricerca “ Internazional Research Group on Psychosocial Genomic”, coordinato da Mauro Cozzolino, cattedra di Psicologia Generale della Facoltà di Scienze della Formazione, effettuerà nei giorni di sabato 28 e domenica 29 maggio, presso l’Università degli Studi di Salerno, la prima ricerca mondiale sull’efficacia dell’ipnosi terapeutica per la cura biopsicologica di malattie croniche gravi e psicosomatiche. La ricerca ha come impianto teorico e metodologico la produzione scientifica del professore emerito Ernest Lawrence Rossi, fondatore e presidente del Milton Erickson Institute of the California Central Coast.

L’obiettivo della ricerca è dimostrare che, attraverso l’ipnosi terapeutica ed in particolare il metodo di Ernest Lawrence Rossi, si possa attivare un dialogo creativo con i nostri geni in grado di curare in modo integrato la mente ed il corpo. Il metodo ha già diverse evidenze cliniche nella cura di malattie come il morbo di Crohn, l’artrite reumatoide, la fibromialgia; nella cura riabilitativa di ictus ed infarti cardiaci, oltre che in moltissime patologie psicosomatiche. Con questa prima sperimentazione internazionale si vuole produrre una documentazione scientifica inequivocabile a supporto delle già apprezzate evidenze cliniche. La ricerca si suddivide in tre fasi: nella prima fase si effettuerà un esame del Dna attraverso il prelievo di sangue dei soggetti, successivamente questi saranno sottoposti a ipnosi terapeutica ed infine, nella terza fase, saranno prelevati nuovamente dei campioni di sangue allo scopo di confrontare i cambiamenti nell’espressione dei geni prima e dopo l’ipnosi.

Il gruppo interdisciplinare di ricerca, presieduto da Ernest Lawrence Rossi e coordinato da Mauro Cozzolino, docente di Psicologia Generale presso la Facoltà di Scienze della Formazione dell’Università degli Studi di Salerno, è composto dal team di Salvatore Iannotti dell’Istituto Mente-Corpo di Benevento; dal team di Biologia Molecolare di Stefano Castiglione della Facoltà di Matematica, Fisica e Scienze Naturali dell’Università degli Studi di Salerno; dal team di Bioinformatica di Roberto Tagliaferri, Università degli Studi di Salerno; dal team di psicologi clinici di Giovanna Celia dell’Università degli studi di Salerno.