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E’ stato siglato di recente, nella Sala del Senato Accademico del campus di Fisciano, il protocollo d’intesa per l’internazionalizzazione tra l’Università degli Studi di Salerno ed i Comuni di Salerno ed Avellino. I protocolli di intesa, sottoscritti dal rettore Raimondo Pasquino, dal sindaco di Salerno Vincenzo De Luca e dal sindaco di Avellino Giuseppe Galasso, sono diretti a rafforzare l’inserimento dell’Ateneo salernitano in circuiti scientifici internazionali, attraverso una più intensa collaborazione con gruppi di ricerca leader nei diversi settori scientifico-disciplinari, promuovendo, in tal modo, anche lo sviluppo economico e sociale del territorio.
L’Università degli Studi di Salerno, al fine di ampliare l’attività di ricerca, è da sempre impegnata ad incentivare la mobilità internazionale dei propri docenti e ricercatori e ad ospitare studiosi stranieri di prestigio presso l’Ateneo. Il bando di mobilità internazionale, che si è chiuso il 28 febbraio 2011, ha visto la partecipazione di studiosi di grande prestigio. Sono state presentate 56 proposte progettuali, di cui 31 riguardano la mobilità in uscita, 21 la mobilità in entrata e 4 sono relative a progetti integrati. Molte le aree geografiche oggetto delle proposte, eccellenti le università che si apprestano a ricevere i nostri docenti e quelle di provenienza degli studiosi che si sono proposti.
“Voglio sottolineare – ha dichiarato il rettore Raimondo Pasquino – il ruolo prezioso e particolarmente significativo nell’iniziativa adottata dei Comuni di Salerno ed Avellino. Non solo per un’attenzione peraltro espressa storicamente dalle due città nei confronti dell’Ateneo ma anche alla luce della situazione difficile che segna anche l’Università di Salerno sul versante dei tagli alla spesa. Ci tengo a sottolineare, in questo contesto, come “al saldo” delle ristrettezze economiche imposte dal Ministero fa da contraltare una gestione attenta dei bilanci dell’Ateneo tanto da segnarlo come uno dei pochi Atenei italiani “virtuosi” cioè che è riuscito a non sforare gli interventi finanziari ordinari pur mantenendo un coefficiente notevole circa gli standard di efficienza ed efficacia dei servizi erogati agli studenti”.
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