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Troppi ritardi, spesso degli Enti pubblici, nel pagamento delle spettanze alle imprese

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Si è svolto in Prefettura un vertice, chiesto congiuntamente dall’Ance Salerno e dalle organizzazioni sindacali di categoria, per esaminare la grave crisi del settore delle costruzioni ed eventuali azioni per arginarla. L’8 giugno scorso l’Ance Salerno, unitamente a Fillea Cgil, Feneal Uil e Filca Cisl, avevano proclamato lo stato di agitazione dell’intero comparto preannunciando una manifestazione di piazza per il prossimo mese di luglio. La riunione è stata presieduta dal vice prefetto vicario Giovanni Cirillo, e vi hanno preso parte, tra gli altri, anche rappresentanti dell’Inps, dell’Ispettorato del Lavoro, della Cassa Edile.

Allarmanti i dati forniti da tutti i soggetti presenti: l’Ance ha rappresentato le enormi difficoltà delle aziende del comparto per i ritardi nei pagamenti (che arrivano anche a 18 mesi dal collaudo definitivo) da parte delle stazioni appaltanti ed i problemi di interlocuzione col sistema bancario che ha bloccato ogni forma di sconto o anticipazione sulle fatture. Duramente stigmatizzate anche le procedure burocratiche che con sempre maggiore frequenza ritardano fortemente gli iter decisionali ed autorizzativi per qualsivoglia intervento pubblico. I sindacati hanno evidenziato che le difficoltà nei pagamenti da parte delle stazioni appaltanti (spesso legate al rispetto del patto di stabilità) finiscono per agevolare le imprese che operano ai margini della legalità. Allarmistici anche i dati forniti dall’Ispettorato del lavoro: nei primi cinque mesi del 2011 il lavoro nero nel settore dell’edilizia ha subito una crescita esponenziale.

A margine dell’incontro si è convenuto di adottare una serie di azioni per arginare le difficoltà contingenti e rilanciare il comparto. In particolare si insedierà un gruppo di lavoro (comprendente un delegato ciascuno per Prefettura, Inps, Inail, Ispettorato del Lavoro, Ance Salerno, artigiani, sindacati di categoria e Cassa Edile) che si riunirà settimanalmente per mantenere costante il monitoraggio della situazione. Il gruppo dovrà gettare le basi per la costituzione di un Osservatorio del comparto edile, sulla falsariga di quello efficacemente attivato nel 1995 quando un’analoga crisi investì il settore in conseguenza di tangentopoli, con l’auspicio che, proprio come allora (furono avviate opere, ferme per problematiche varie, per 150 milioni di euro) si riescano a sbloccare tutti quei lavori che, allo stato, risultano fermi. Tra le altre azioni convenute, l’obbligo di inviare tutte le denunce preliminari di avvio dei lavori direttamente in Prefettura, per verificare l’affidabilità delle imprese esecutrici o appaltatrici e l’individuazione di un sistema informatico comune tra tutti gli enti che sovrintendono al comparto, che favorisca i controlli incrociati e getti le basi per una sorta di “certificazione di qualità” per le imprese che rispettano le regole.

«Siamo soddisfatti per le soluzioni individuate – ha commentato il presidente dell’Ance Salerno, Antonio Lombardi – e confidiamo nella mediazione del Prefetto affinché vengano individuate e perseguite idonee strategie per fronteggiare una crisi gravissima, ancora pienamente in atto. Le imprese del sistema Ance vantano in provincia di Salerno crediti per lavori eseguiti, certificati e non liquidati per oltre 400 milioni ed i ritardi medi nei pagamenti da parte degli enti appaltanti arrivano anche a 18 mesi. Stiamo già vivendo le ripercussione di un simile andazzo: 20.000 posti di lavoro persi in tre anni e tante imprese sull’orlo del collasso. L’Ance ha sottoposto al Prefetto un elenco di 170 opere ferme per meri problemi burocratici che possono essere sbloccate subito. L’auspicio è che si intervenga con sollecitudine ed efficacia».

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Scritto da su 24 Giugno 2011. Archviato in Dalla provincia, In evidenza. You can follow any responses to this entry through the RSS 2.0. You can leave a response or trackback to this entry

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