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Un reportage sulle tappe dell’eroe dei due mondi nel Salernitano, ma anche una trattazione rigorosa degli episodi di cui furono protagonisti i patrioti locali. È un viaggio nella storia risorgimentale quello che viene proposto dal volume “Garibaldi nel Salernitano”, scritto dallo storico e giornalista Domenico Romagnano nel 1960 e ristampato quest’anno dall’associazione “Arci Postiglione”. Il libro sarà presentato mercoledì 20 luglio alle ore 19,30 presso il Castello di Arechi a Salerno.
L’appuntamento rientra nel programma di iniziative realizzate dalla Provincia di Salerno in occasione dei 150 anni dell’Italia unita, a corredo della mostra di armi, divise, quadri, libri, documenti “La provincia di Salerno e l’unificazione italiana (1848-1861): i personaggi, le idee, i luoghi”, allestita al Castello e visitabile fino al prossimo 31 dicembre. L’ingresso è gratuito. Interverranno l’assessore ai Beni culturali della Provincia di Salerno, Salvatore Arena; il dirigente del Settore Musei e biblioteche della Provincia di Salerno, Barbara Cussino; il curatore della mostra sul Risorgimento e docente dell’Università di Salerno, Alfonso Conte; il sindaco di Postiglione, Pietro Pellegrino; Generoso Conforti, dell’associazione “Arci Postiglione”; lo storico locale Amato Grisi; Antonio Capano, della Deputazione di Storia Patria della Lucania.
Nel volume sono raccontati gli aspetti storici e le vicende politiche e militari italiane che si legano a quelle salernitane. I moti del 1820 e del 1848, l’impresa dei fratelli Bandiera e di Carlo Pisacane, compongono lo scenario su cui si innesta la spedizione dei Mille. Il passaggio di Garibaldi nella provincia salernitana offre l’occasione di raccontare gli eventi dell’estate 1860, inserendoli in una descrizione mirata del paesaggio, dei borghi e della gente, da Sapri al Fortino di Casaletto Spartano, da Casalbuono a Campostrino, dagli Alburni al Cervati, dal Fasanella al Sele, dal Gelbison alle valli del Lambro e del Mingardo, da Posidonia e Velia a Palinuro.
Domenico Romagnano, nato a Postiglione il 2 gennaio 1898, fu ispettore scolastico della circoscrizione di Vallo della Lucania, membro del Consiglio superiore della pubblica istruzione, componente della Commissione di studio per i programmi della scuola elementare e della Commissione nazionale per le riforme della scuola nel 1949. Nel 1955 fu insignito dal Ministro della Pubblica Istruzione della Medaglia d’oro, quale educatore benemerito. Visse a lungo a Salerno, dove è morto il 20 gennaio 1971. Eletto consigliere comunale, fu assessore alla Pubblica Istruzione dal 1947 al 1952. Il Comune di Salerno nel 1985 gli ha intitolato una strada al Rione Lauro. Il Comune di Postiglione, cui rimase sempre molto legato, gli ha dedicato la locale scuola materna. La sua attività letteraria ha spaziato dalla didattica alla novella e al romanzo, dalla storia alla poesia e al teatro. Ha collaborato con diversi giornali e riviste (“Risorgimento Salernitano”, “Scena illustrata” di Milano, “Pensieri” di Bergamo, “L’assistenza scolastica” di Roma, “I diritti della scuola” di Roma, “Scuola nostra” di Napoli, “Silarus”, “Il Mattino”, “Roma”).
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