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“Al Crom, Centro di Ricerche Oncologiche di Mercogliano, Avellino, in conferenza stampa non solo è stato illustrato questo nostro nuovo brevetto, ma sono state fatte vedere dal vivo le nanoparticelle intelligenti a base di Acido Ialuronico, dunque naturali, in grado di colpire direttamente il tumore senza danneggiare gli organi. Queste nanoparticelle sono in sostanza un piccolo gomitolo di Acido Ialuronico con dei bracci che servono per iniettare il farmaco con precisione chirurgica e senza danneggiare la parte sana del corpo. Due le novità: la veicolazione e l’uso del resveratrolo estratto delle bucce di uva”. Lo ha affermato Rosario Vincenzo Iaffaioli, vicepresidente Asmo, Associazione Studi Multidisciplinari in Oncologia, e primario di oncologia presso l’Istituto per lo Studio e la Cura dei Tumori “G. Pascale” di Napoli, che ha progettato e brevettato con il suo team la straordinaria invenzione.
“Queste nanoparticelle deputate alla veicolazione di chemioterapici e sostanze naturali antiossidanti ad azione chemiopreventiva ed antitumorale – ha affermato Iaffaioli – sono dei vettori non virali, non tossici per l’organismo, biodegradabili e dotati di intelligenza: come dimostrato da studi preliminari in vitro e su modelli animali, le nanoparticelle cariche di farmaco si accumulano in maniera massiva nel tumore risparmiando altri organi vitali come il cuore, i polmoni, il midollo osseo che sono, invece, target collaterali dei più comuni farmaci utilizzati routinariamente in clinica”.
L’obiettivo è salvaguardare la qualità della vita dei malati ma non solo. Come si sviluppa questa nuova terapia anticancro inventata al Crom di Mercogliano?
“E’ molto semplice perché queste nanoparticelle intelligenti vengono iniettate per endovena o locoregionalmente, viaggiano per il corpo, trovano le cellule tumorali – ha proseguito Iaffaioli – dunque rappresentano un vantaggio importante anche per il tracciante radio-diagnostico, individuano queste cellule e sono in grado di dirci le caratteristiche ed anche quale farmaco e quale terapia usare per combattere tali cellule . In una seconda fase , inserito il farmaco all’interno delle nanoparticelle queste ritornano sulle cellule malate e le colpiscono. Adesso stiamo lavorando sui topi e speriamo che nell’arco di pochi anni si possa arrivare a dei risultati finali , magari speriamo anche sorprendenti dal punto di vista terapeutico. La novità straordinaria inserita dalle nanoparticelle che abbiamo definito anche nano-robot è nell’uso del resveratrolo che è un estratto delle bucce di uva e di tante altre origini naturali”.
Ma si guarda già al futuro senza porre limiti alla speranza. “Saranno previsti, nei prossimi mesi, studi di farmacocinetica anche mediante la Micro Pet presente al Crom di Mercogliano – ha annunciato Iaffaioli – per studiare il destino dei nano-robot nel sangue e valutarne il grado di tossicità verso la massa tumorale”. E’ una creazione innovativa e importante.
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