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Sarà a Salerno venerdì 23 settembre alle 16.30, all’Ordine dei Medici, una delle principali voci del dibattito sull’uso delle cellule staminali, don Roberto Colombo, ordinario di Biologia Molecolare all’Università Cattolica di Roma, direttore del Laboratorio di Biologia Molecolare Università Cattolica Milano, membro del Comitato nazionale per la Bioetica.
In un momento in cui proprio a Salerno si riaccende il dibattito sulla legge 40, sarà “Applicazioni tecnologiche in genetica tra uso strumentale e nuovi diritti” il tema della quinta lezione del corso di Bioetica organizzato dall’Ordine dei Medici di Salerno, presieduto da Bruno Ravera. Modererà la tavola rotonda dal titolo: “Ricerca e utilizzo delle cellule staminali”, Salvatore Amato, ordinario di Filosofia del Diritto, di Biogiuridica, di Legal Theory presso la Facoltà di Giurisprudenza dell’Università degli Studi di Catania, membro del Comitato nazionale di Bioetica. Relazioneranno, oltre a don Roberto Colombo, Paola D’Addino, ordinario di Istituzioni di diritto privato nell’Università di Salerno e di Biodiritto nell’Università del Sannio-Benevento, docente del dottorato: I problemi civilistici della persona e di quello di Bioetica e scienza giuridica, di numerosi Master in Bioetica di I e II livello, membro del Comitato di redazione dell’Enciclopedia di Bioetica e Scienza giuridica, diretta da Sgreccia e Tarantino, Napoli,2010; Valerio Ventruto, incaricato di Ricerca all’Istituto di Genetica e Biofisica Buzzati-Traverso CNR di Napoli. Seguirà il dibattito.
Tra le “frontiere etiche” un posto di riguardo è occupato dalle applicazioni tecnologiche e, tra queste, spiccano quelle utilizzate in genetica. I livelli di intervento (su cellule somatiche, germinali o embrionali), le applicazioni produttive (farmaco-genetica, farmaco-genomica, clonazione), le applicazioni diagnostiche (diagnosi pre e post-natale, test predittivi e presintomatici), le applicazioni terapeutiche (terapia genica, cellule staminali) e quelle modificative (su piante, animali, uomo), sono temi che entrano decisamente nel campo medico-biologico e pongono inquietanti interrogativi etici alla professione medica. Ad un livello più profondo la tecnologia oggi si propone come parte integrante delle dimensioni che definiscono l’approccio all’antropologia globale e ciò necessariamente ci interroga sul come avvalersi dello sviluppo tecnonogico senza scivolare nella disumanizzazione. Di questi temi parleranno studiosi ed esperti “sul campo”, discutendo sulle posizioni in conflitto e confrontandosi nella tavola rotonda sulla “ricerca e utilizzo delle cellule staminali”.
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