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Un personale taccuino di viaggio d’artista, pieno zeppo di impressioni e richiami ad un’estetica che pesca dal mondo del jazz almeno quanto da quello delle fragranze mediterranee. E’ il duo Fabrizio Bosso (tromba) e Luciano Biondini (fisarmonica) l’ospite di venerdì 14 ottobre alle 22.20 della rassegna Moro In Jazz, dove per la prima volta insieme sul palco del locale del Borgo Scacciaventi di Cava de’ Tirreni, i due musicisti daranno spazio al taccuino di viaggio, con il loro esclusivo temperamento musicale che ne qualifica un progetto di pregevole fattura. Il progetto è nato in occasione di un concerto tenuto a Bolzano, ma volava da un bel po’ nella testa di tutti e due. Quadretti e miniature, il canovaccio sono le composizioni originali, ma poi tutto cambia. E’ la magnetica capacità del fisarmonicista Luciano Biondini di orientare verso un altrove musicale che stimola il trombettista Fabrizio Bosso a infrangere le barriere della “classicità” jazzistica.
Luciano Biondini è un fisarmonicista misurato, il tocco e il suono sono impeccabili, il linguaggio maturo e personale trasmette una profonda conoscenza della tradizione jazzistica moderna ed un revisionismo storico tutto personale. E il trombettista Fabrizio Bosso, considerato uno dei più grandi talenti del jazz italiano e vanta esperienze e collaborazioni di livello internazionale, sta vivendo un periodo di grande intensità artistica, continua in questa ricerca, tra le irruenze del suo suono e le delicate alchimie del suo animo. La drammaticità e il pathos che caratterizzano il loro esclusivo temperamento musicale qualificano un progetto di grande fattura. L’appuntamento organizzato da Gaetano Lambiase alla direzione artistica della rassegna jazz del Pub Il Moro venerdì 14 ottobre alle ore 22.30 nelle sale del locale del Borgo Scacciaventi, per trascorrere una bella serata estiva animata dalle suggestive note del vero jazz.
Info concerti 333 4949026 ≈ 328 3149847 ≈ 329 7899172 www.pubilmoro.it
Luciano Biondini è nato a Spoleto (PG) nel 1971 e ha iniziato a studiare la fisarmonica all’età di 10 anni. Dopo una formazione orientata verso studi classici con numerosi riconoscimenti nazionali e internazionali (Trophée Mondial de l’Accordéon, Premio Internazionale di Castelfidardo, Premio “Luciano Fancelli”, Premio Internazionale di Recanati, ecc.), si avvicina al jazz nel 1994 dopo aver conosciuto il chitarrista Walter Ferrero. Oltre ad aver partecipato a trasmissioni televisive e radiofoniche, ha tenuto concerti in vari Paesi europei (Spagna, Germania, Danimarca, Croazia, Andorra) e ha partecipato a numerosi festival: Umbria Jazz Winter, Fano Jazz, Festival dei Due Mondi, Festival Klezmer di Ancona, Metronome e molti altri. Fra le collaborazioni spiccano i nomi di Tony Scott, Enrico Rava, Mike Turk, Ares Tavolazzi, Battista Lena, Gabriele Mirabassi, Roberto Ottaviano, Javier Girotto, Marteen Van der Grinten, Martin Classen, Enzo Pietropaoli.
Trombettista tecnicamente impeccabile, Fabrizio Bosso si è presto avvicinato al jazz con una propria voce originale. Ha iniziato a suonare la tromba a 5 anni. A 15 era già diplomato al conservatorio G. Verdi di Torino. Coltivando di continuo gli interessi per la musica di estrazione colta si è accostato al jazz. Un richiamo forte, suadente, a cui il torinese non ha saputo reagire. Tecnicamente impeccabile, ciò che più colpisce di Fabrizio è la creazione di una grafia personale, in cui il colore e la dinamica del suono non sono mai scontati, il senso dello swing è spinto agli eccessi, la tensione creativa è costante anche nell’interpretazione di standard. Oltre ad aver svolto attività concertistica sotto la direzione di George Russell, Mike Gibbs, Kenny Wheeler, Dave Liebman, Carla Bley e Steve Coleman, è stato anche reclutato da Charlie Haden per alcune tappe del tour di un album della Liberation Music Orchestra. Nel 1999 viene votato come Miglior nuovo talento del jazz italiano dal referendum della rivista Musica Jazz, e negli anni collabora stabilmente nei gruppi di Salvatore Bonafede, Giovanni Mazzarino ed Enrico Pieranunzi.
Sono proprio gli ultimi anni a incoronare Fabrizio come uno dei più grandi musicisti italiani. Dapprima il successo nel 2007 di quello che è considerato il suo esordio da leader per la casa discografica importante, la Blue Note / Emi Italia, “You’ve Changed”, realizzato con il suo quartetto stabile e un’orchestra di tredici archi, la Bim String Orchestra diretta da Paolo Silvestri. Inoltre la partecipazione al successo di “Trouble Shootin’”, bel disco di Stefano Di Battista con il quale ha realizzato importanti tournée in Europa. Nel 2008 invece, oltre a “Five Four Fun” degli High Five, Fabrizio ha pubblicato “Sol!” con il Latin Mood composto da Javier Girotto (co-leader), Natalio Mangalavite, Marco Siniscalco e Luca Bulgarelli, Lorenzo Tucci, Bruno Marcozzi, più l’ospite special Raul Midón. E, sempre nello stesso anno, il funanbolico duo con Antonello Salis per la Parco della Musica Records: “Stunt”, che gli è valso la vittoria del Top Jazz come Miglior disco del 2009 e anche come Miglior trombettista dell’anno.
Nel 2009, dopo un’apparizione in qualità di ospite speciale al Festival di Sanremo, (cui aveva già partecipato la precedente edizione con Sergio Cammariere) al fianco della giovane promessa Simona Molinari, ha partecipato al progetto “About a Silent Way” di Maurizio Martusciello con Francesco Bearzatti, Eivind Aarset e Aldo Vigorito, pubblicato prima in allegato a Musica Jazz per celebrare i 40 anni dell’opera di Miles Davis e poi uscito per la casa discografica Itinera. E’ parte del quartetto Complete Communion di Aldo Romano, con Henri Texier e Geraldine Laurent, progetto dedicato alla figura di Don Cherry. I cinque hanno registrato all’inzio del 2010 il primo album per Dreyfus.
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