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E’ in programma per giovedì 10 novembre, alle ore 18.00, presso il Marte Mediateca di Cava de’ Tirreni, la presentazione del libro “Metamorfosi del mito classico nel cinema”, a cura di Gian Piero Brunetta (Edizioni Il Mulino). All’incontro, coordinato da Alfonso Amendola, direttore artistico del Marte, interverranno: Luca Cerchiai, preside della Facoltà di Lettere e Filosofia dell’Università degli Studi di Salerno; Vittorio Dini, direttore del Dipartimento di Sociologia e Scienza della Politica dell’Università degli Studi di Salerno; Gabriele Frasca, docente di Letteratura Italiana all’Università degli Studi di Napoli “Federico II”.
L’appuntamento rientra nel progetto “Mediologie del Marte”, a cura di Gino Frezza, e vivrà due momenti di racconto cinematografico: alle ore 16.00, presso il Marte Space 1.0, sarà proiettato il film “Ulisse” di Mario Camerini (1955), mentre alle 21.00 sarà la volta di “Medea” di Pier Paolo Pasolini (1969). «Non solo una riflessione sul mitico, ma anche un piccolo omaggio a due “miti” della storia italiana: Silvana Mangano e Maria Callas», spiega Alfonso Amendola.
Realizzato dall’Istituto Veneto di Scienze, Lettere ed Arti, “Metamorfosi del mito classico nel cinema” tratta del “dialogo” tra registi, che in vario modo si sono avventurati nei territori del mito, e studiosi di competenze disciplinari diverse, con lo scopo di affrontare tematiche generali: dai miti di fondazione alla trasformazione dell’immagine degli eroi o al continuo riproporsi di alcune figure nel corso della storia del cinema, assieme ad analisi specifiche di tipo intertestuale che mettono in luce la capacità dei miti di continuare a riprodursi e trasmettersi attraverso il cinema ed i molti altri canali mediatici.
«Il cinema è stato sia la più grande macchina mitopoietica del Novecento, sia un gigantesco collettore e trasformatore di miti provenienti da molte culture: mediterranee anzitutto, ma anche nordiche ed orientali – afferma Gian Piero Brunetta, curatore del volume – perché dall’indomani dell’invenzione dei fratelli Lumière, grazie soprattutto a Méliès, esso ha cominciato ad attingere con grande libertà e continuità alle fonti del mito, adattandole, trasformandole, ibridandole e facendole rivivere ai piani alti della produzione, ma anche a quelli più bassi dei generi popolari».
Ordinario di Storia e critica del cinema presso l’Università degli Studi di Padova, Gian Piero Brunetta è uno storico e critico cinematografico. È conosciuto per essere l’autore de “Storia del cinema italiano” (Editori Riuniti), un’importante opera in quattro volumi dedicata alla storia del cinema italiano. Ha diretto varie collane cinematografiche ed ha collaborato con il quotidiano “La Repubblica” e con numerose altre riviste letterarie e cinematografiche sia italiane che straniere. Nel 1995 è stato, inoltre, nominato Commendatore della Repubblica Italiana.
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