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Cinica. La Salernitana è proprio cinica. A dimostrarlo anche la gara con l’Hinterreggio. Ordinata in campo, senza strafare ma tremendamente cinica (anche furba se volete). Chiedete in modo particolare a Gustavo e Mancini. Le azioni che hanno portato alle trasformazioni raccontano di una squadra che sa il fatto suo. Come poche. Che ha preso consapevolezza nei propri mezzi. Ed inizia a fare sul serio. La domanda, quindi, nasce spontanea. Cosa accadeva con Galderisi in panchina? Come accennato da Lotito a Sky Sport, forse il tecnico prediligeva un modulo non adatto ai calciatori a disposizione. Probabile. Sta di fatto che una volta arrivato Perrone, che sicuramente gestisce lo spogliatoio in un modo eccelso, tutto è cambiato. Sarà bastato cambiare il modulo? Probabilmente no. Questione di motivazioni ma anche di saper gestire le pedine in campo per quello che valgono. Una grossa mano è giunta anche dal pieno recupero di Mancini. Il talentuoso atleta ex Verona, protagonista nell’inedito ruolo di regista, è il vero colpo di genio del trainer laziale. E si, perché a questa Salernitana mancava proprio un direttore d’orchestra. Il gioco sulle corsie laterali è stato leggermente ridotto e si è fornita ai vari Gustavo, Guazzo, Vettraino più libertà di movimento. Praticamente non c’è voluta la bacchetta magica ma un po’ di buon senso. Ed ecco allora che la Salernitana avvicina il Pontedera al secondo posto e l’Aprilia al primo. Manca davvero poco. Il cosiddetto salto di qualità potrà arrivare affrontando proprio le due concorrenti alla promozione diretta. Per il momento basta continuare così. Divertendosi prima di tutto perché lo sappiamo bene, non tutte le partite sarà possibile vincerle. Ma con umiltà ed entusiasmo mai dire mai.
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