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25 ottobre 1954- 25 ottobre 2012: 58 anni dalla tragica alluvione di Salerno

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25 ottobre 1954, alluvione a Salerno58 anni sono trascorsi da quel nefasto giorno, precisamente il 25 ottobre del 1954. Un giorno diverso da tutti gli altri: dove lo sgomento e la paura hanno preso il sopravvento. Ore ed ore di pioggia hanno segnato quel giorno, per il resto della vita. Centinaia le vittime. Danni per miliari di lire. L’alluvione che il 25 ottobre del 1954 ha colpito la città di Salerno e la Costiera Amalfitana rimane nella memoria di tutti come una delle più grandi tragedie che abbiano colpito il nostro territorio (basti pensare che Wikipedia, l’Enciclopedia aperta gestita da editori volontari, dedica un’intera pagina all’alluvione del ‘54). Da quel preciso momento, però, l’unione iniziò e come a fare la forza per la popolazione salernitana che non si perse d’animo. L’aiuto per ospitare gli sfollati fu più che concreto. In particolare da parte di Monsignor Carmine De Girolamo, presso al Chiesa dell’Annunziata in Salerno, e di padre Candido Gallo. L’incredibile quantità di acqua (oltre 500 mm di pioggia in meno di 24 ore) fu alla base del disastro, unita all’incuria dell’uomo, ed ai disboscamenti eccessivi, in grado di aumentare ulteriormente la già fragile natura del territorio: soprattutto in Costiera, le abbondanti precipitazioni portarono verso valle tonnellate di terra e detriti. Case distrutte, locali allagati, frane e voragini, smottamenti in numerosi luoghi. 318 le vittime (tra morti e dispersi), 250 feriti, oltre 5mila senzatetto. nel capoluogo, invece, i morti furono un centinaio, con altrettanti feriti; a Vietri, i decessi superarono i 100. Tributo pesante in termini di vite umane anche a Maiori e Cava, entrambe con 37 vittime. Con il passare del tempo, sino ad arrivare ai giorni nostri, il dissesto idrogeologico è ancora un tallone d’Achille del nostro vasto territorio (nonostante si faccia il possibile per arginare tale fenomeno attraverso il lavoro incessante delle associazioni preposte, della regione, dei comuni). A far riflettere la perdita di vite umane durante  l’Alluvione di Sarno e Quindici che ha colpito in particolare le aree urbane di Sarno, Quindici, Siano, e Bracigliano tra il 4 ed il 6 maggio 1998, causando la morte di 160 persone. Di queste, 137 rimasero uccise nella sola Sarno, la cui frazione di Episcopio fu l’area maggiormente colpita e 13 nel comune di Quindici, in particolare nella frazione di Casamanzi. Nel settembre 2010 ad Atrani, con l’esondazione del fiume Dragone, a perdere la vita la fu la venticinquenne Francesca Mansi. Nel novembre del 2010 drammatico il bilancio dopo lo straripamento del Sele: 400 gli sfollati nelle campagne di Capaccio. Nell’ottobre dello scorso anno, infine, duecento persone evacuate e un automobilista salvato dal fango: il bilancio causato dalla frana che ha colpito la zona di Teglia e le frazioni tra i comuni di Buccino e San Gregorio Magno.

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Scritto da su 26 Ottobre 2012. Archviato in Cronaca, Dalla provincia, In evidenza. You can follow any responses to this entry through the RSS 2.0. You can leave a response or trackback to this entry

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