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“L’ipocrisia ammanta la Legge Fornero, in quanti riusciranno ad avere giustizia”? L’interrogativo è stato espresso da Paolo Berti, responsabile nazionale FABI ufficio legale, con quella consapevolezza che nasce dall’impegno quotidiano in difesa dei lavoratori. Ad accoglierlo le centinaia di persone giunte oggi (25 ottobre ndr) a Salerno al convegno organizzato dalla Federazione Autonoma Bancari Italiani che si è svolto presso il salone di rappresentanza dell’Amministrazione Provinciale sul tema: “Famiglie, banche, imprese e istituzioni. Insieme per un nuovo equilibrio nella società e nel mercato del lavoro”.
“ So cosa vuol dire guardare negli occhi del lavoratore perché tuteliamo i suoi diritti-ha aggiunto Berti- Dio sa quante cause abbiamo fatto”! Una relazione particolareggiata la sua, fornita ai numerosi presenti anche con l’ausilio di supporti mediatici, che ha puntato sulla Riforma del Mercato del lavoro e le relative ricadute sull’occupazione- evidenziando tutte le ombre della Legge 92/ 2012 entrata in vigore lo scorso 18 luglio che già giganteggia in tutta la sua pochezza.
Il nemico è invisibile, è una guerra, un attacco generazionale e al sistema, in particolare ai lavoratori giovani- ha ribadito nel suo intervento introduttivo Lando Maria Sileoni, segretario generale FABI- le banche vogliono rottamare, scendere da 35.000 a 28.000 addetti, se non ci fosse stato l’impegno della federazione sarebbe stata la fine di tutto. Il rapporto territorio, banche, classe politica è cambiato. Al nord si detengono i maggiori flussi monetari- ha proseguito Sileoni- noi sappiamo chi sono i nemici, in particolare quelle famiglie che hanno pietrificato la situazione per cui le banche si garantiscono a discapito delle economie locali.
E mentre la scorsa notte è stato raggiunto l’accordo sulle ricadute del Piano d’Impresa 2011-2015 con la conferma di tutti i lavoratori in servizio al 30 settembre 2012 con contratto di apprendistato e di inserimento e quindi di riassunzione immediata dei lavoratori licenziati ad ottobre, confermando il principio di solidarietà, il confronto a Salerno sulla Legge 92 si è fatto serrato anche con l‘intervento di Nicola Crisci, docente di Diritto del Lavoro, che ha evidenziato “la non facile consultazione del testo di legge in quanto la disciplina innovativa dei Commi contiene abrogazioni di istituti precedenti, sostituzioni e aggiunte con rilevanti criticità formali, maturate soprattutto durante il percorso parlamentare – e l’intervento di Francesco Buonomenna, docente di Diritto Internazionale, anche lui non pienamente favorevole alla legge.
Un sospiro di sollievo è giunto nella giornata di lavori da Maria Rosaria Pilla, presidente regionale del Movimento Cristiano Lavoratori, che nel suo intervento ha parlato anche della Family Card che consentirà alle famiglie numerose, che hanno difficoltà ad arrivare a fine mese, di accedere a sconti e tariffe agevolate presso enti ed esercizi commerciali grazie al Forum delle associazioni familiari, che riunisce circa cinquanta associazioni e movimenti, e al Comune di Salerno.
“La mancanza di lavoro e di alloggio non aiutano i giovani a formare nuovi nuclei familiari ma la famiglia non è un costo per il Paese bensì un’opportunità-ha puntato dritto il dito nella piaga Anna Cristofaro, presidente ACLI Campania, che nel suo intervento ha parlato del crescente malessere delle famiglie e dell’urgenza di contrastarlo con leggi e politiche al momento non idonee, nonché dell’importanza di alimentare il lavoro delle donne spesso ancora oggi costrette a scegliere tra famiglia e impegno lavorativo.
Di fondi di garanzia per lo sviluppo, di nuove imprese, di banca del tempo e promozione dei saperi ha parlato nel suo vivace intervento Andrea Pastore, vice presidente provinciale delle Associazioni Cristiane Lavoratori Italiani, invitando la communitas ad essere coesa per promuovere l’economia civile. Sulla riforma del mercato del lavoro voglio solo aggiungere che le modifiche apportate in materia di tutela dell’impiego, degli ammortizzatori sociali, di rapporto tra lavoro a tempo determinato e indeterminato mettono in evidenza più luci che ombre mentre la riforma delle pensioni lascia molto a desiderare-ha concluso Egidio Cerino, segretario coordinatore della FABI di Salerno- e bisogna ristrutturare la formulazione dell’art. 18 per tutelare il lavoratore in ordine a quanto previsto dalla L.300/70 dello Statuto dei lavoratori. Fatti, certezze e non parole è il motto della FABI convinta al termine di questa assise che dobbiamo scrivere una pagina importante della nostra lunga storia di presenza nella società, fondata sui veri valori dai quali bisogna far partire ogni programma di macro e micro economia per cercare di uscire dalla recessione.
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