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La forza della mitezza espressa durante gli otto anni circa del suo pontificato, iniziato il 19 marzo del 2005 e che si concluderà il 28 febbraio prossimo.
La forza della mitezza. Ricorderemo Papa Benedetto XVI per questa peculiarità, evidenziata anche da S.E. mons. Luigi Moretti, arcivescovo della diocesi di Salerno-Campagna-Acerno, ieri subito dopo l’annuncio delle dimissioni del Papa, una rinuncia espressa circa 700 anni dopo quella di Celestino V.
Il 265° Papa della Chiesa cattolica ha inciso con la forza teologica del suo pensiero, espresso con i documenti del suo magistero, anche nella dottrina sociale della Chiesa i cui punti cardine riguardano l’uomo, il lavoro, lo Stato.
Tre le encicliche: Deus Caritas est resa pubblica il 25 gennaio 2006 in cui spiega che l’amore per il prossimo è una strada per incontrare Dio;
Spe Salvi del 30 novembre 2007 in cui esorta il cristianesimo moderno – dopo il fallimento dei totalitarismi – a tornare a parlare di Speranza;
Caritas in veritate pubblicata il 7 luglio del 2009 in cui spiega che la finanza senza Dio ha accresciuto povertà e disuguaglianza e ribadisce: la regola non può essere solo il profitto.
La ricchezza e il patrimonio del suo insegnamento sono custoditi nel cuore della Chiesa e dei salernitani che lo hanno incontrato nei pellegrinaggi diocesani. Come non ricordare l’ultimo, il 3 ottobre 2012, proprio per iniziare a percorrere insieme l’anno della fede, da lui stesso indetto, e per ringraziare della beatificazione di don Mariano Arciero, di cui il papa ha invitato a seguirne gli esempi e la testimonianza di fede. Proprio in questo anno e sul tema della fede era attesa una quarta enciclica.
La storia e il prossimo successore di Pietro ne scriveranno le pagine.
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