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Ex Amato, la rabbia dei sindacati

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pastificio amatoUna doccia fredda, che ha azzerato il lavoro fatto negli ultimi anni. Così le segreterie provinciali di Flai Cgil, Fai Cisl e Uila Uil commentano la decisione “choc” della curatela fallimentare che ha bocciato le istanze presentate dai lavoratori ex Amato. Pronti a sacrificare parte del loro tfr pur di vedere prorogata la cassa integraziin deroga. Tentativo andato vano, vista la messa in mobilità immediata, dallo scorso 17 maggio, di tutti i lavoratori non reintegrati.
Le attese adesso si rivolgono all’esito del bando di gara per la vendita dello stabilimento, la cui scadenza è il 3 giugno. La speranza è che il futuro compratore abbia interesse ad assorbire il maggior numeri di dipendenti. In una lettera aperta, i segretari dei sindacati di settore, Domenico Oliva (FLai Cgil), Giuseppe Baldassarre (Fai Cisl) e Ciro Marino (Uila Uil), esprimono i loro dubbi e il rammarico per quanto accaduto.
“Le Istituzioni, la politica in genere, la città e i propri abitanti dove stanno? Dove si nascondono? – recita il testo – Soli, abbiamo percorso un lungo viale completamente soli, noi e i lavoratori, senza ali di nessun tipo ai lati, accompagnati da un silenzio denso, pieno di nulla. Insieme ai lavoratori, in tutto questo periodo, ci siamo considerati dei resistenti, semplicemente dei resistenti. E soli. E di questo ne eravamo pienamente consapevoli, non pensate il contrario.
Le prime volte che lo abbiamo capito è stato quando noi proponevamo soluzioni che puntualmente ci venivano smontate ma che noi altrettanto puntualmente abbiamo rismontato.
Alla fine hanno vinto ma non abbiamo capito bene cosa e chi.
Abbiamo chiesto ai lavoratori dignità e civiltà in tutta questa lunga vicenda e di questo gliene va dato atto, ma quante mortificazioni, quante umiliazioni subite, quanti sacrifici chiesti e sopportati”.

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Scritto da su 22 Maggio 2013. Archviato in Cronaca, In evidenza, Lavoro, Notizie. You can follow any responses to this entry through the RSS 2.0. You can leave a response or trackback to this entry

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