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Alla vigilia della discussione, presso il Tar di Salerno, sulla conferma- o meno – a manager dell’azienda ospedaliera universitaria San Giovanni di Dio e Ruggi d’Aragona, è proprio Elvira Lenzi (nella foto) a spiegare, in una lettera aperta, come ha vissuto queste ultime settimane.
“Nonostante le note difficoltà, legate al blocco del turn over impostoci dal governo perchè regione commissariata, – si legge nel documento – siamo riusciti a garantire l’efficienza dell’Azienda ospedaliera universitaria nell’erogazione delle prestazioni agli ammalati, soprattutto nell’area dell’emergenza- urgenza, grazie all’abnegazione del personale medico e paramedico e ricorrendo al lavoro interinale e ad una migliore mobilità interna, laddove possibile. Questa organizzazione ha garantito i livelli essenziali di assistenza ed altresì la fruizione, in un contesto complesso, delle legittime ferie estive al personale. Stessa organizzazione già in corso per quest’anno”.
Immancabile il riferimento alla querelle in atto con il rettore dell’Università di Salerno, Raimondo Pasquino. “Il Rettore dell’Università di Salerno – scrive la Lenzi – ha strane uscite, si mostra a tratti misogino. Ha attaccato me per mesi e giorni a testa bassa, senza entrare nel merito delle questioni, e leggo che ora attacca anche il Prefetto di Salerno, Gerarda Maria Pantalone. Una donna dello Stato. Entrambe serviamo le Istituzioni nel pieno rispetto delle leggi, spero non sia questo il problema del Rettore.
Agli attacchi personali del Rettore, per i quali valuterò l’eventuale ricorso alle vie legali, voglio rispondere infine con alcune cifre:
Il bilancio consuntivo del 2012 ha registrato un risparmio di oltre trenta milioni rispetto al bilancio consuntivo dell’anno precedente che si era chiuso con una perdita di circa 46 milioni di euro. Trend positivo confermato dai dati già nel primo trimestre del 2013.
Una gestione difficile dal punto di vista finanziario perchè segnata da un debito ereditato di oltre 138 milioni. Anche in questo caso siamo riusciti a ridurre il debito di circa 4 milioni in pochi mesi, saldando debiti contratti fin da 2010”.
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