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E’ un sos che deve far riflettere quello lanciato dalla federazione pensionati della Cisl provinciale (sindacato sempre attento a tematiche così delicate). Il 50% dei pensionati salernitani vive con pensioni al di sotto dei 500 euro. “Parlare di persone che si trovano al di sotto della soglia di povertà vuole dire usare un eufemismo. Ormai molti di essi non sono più in grado di comprare le medicine per curarsi ne tanto meno in molti casi poter acquistare i generi alimentari di cui hanno bisogno. La situazione è insostenibile. Troppi pensionati, in particolare donne, sono costretti a vivere con risorse insufficienti a soddisfare le più elementari esigenze di vita (alimentazione, salute, abitazione, abbigliamento). Nella nostra provincia la situazione non è ancora esplosa grazie alla tenuta delle reti informali e familiari e perché i pensionati – molti dei quali sostengono anche le famiglie dei figli cassintegrati o disoccupati – stanno dando fondo ai loro ultimi risparmi. ”, queste le dichiarazioni di Giovanni Dell’Isola della Fnp Cisl provinciale. Quali le soluzioni da poter mettere in pratica nel più breve tempo possibile? “Serve ripristinare l’indicizzazione delle pensioni, anche superiori a tre volte il minimo, – conclude Dell’Isola – a partire dal prossimo anno. Approvare e finanziare il fondo per la non autosufficienza, per garantire omogeneità territoriale. E ancora: rivedere il sistema fiscale riducendo il carico su pensionati e lavoratori dipendenti, rimodulando le aliquote Irpef e individuando soluzioni per il problema per gli incapienti”.
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