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Il faccia a faccia avvenuto sabato scorso, presso l’Ordine dei Medici di Salerno, aveva visto protagonisti istituzioni e lavoratori per fare il punto della situazione sulla delicata vicenda degli ex dipendenti Isochimica di Avellino (300 nel totale; 80 provenienti da Salerno; 10 i decessi avvenuti; 150 affetti da patologie conclamate derivanti dalle esposizioni all’amianto) dove si lavorava alla coibentazione e scoibentazione di circa 2500 carrozze delle Ferrovie dello Stato. Ripulendole dall’amianto che poi veniva interrato a mani nude. La Procura di Avellino ha acquisito la relazione sui danni causati dalla esposizione all’amianto redatta dal profesor Mario Polverino, direttore del Polo pneumologico dell’ospedale “Scarlato” di Scafati . A darne notizia il segretario generale della Cisl Irpinia-Sannio, Mario Melchionna, chiedendo al capo degli inquirenti avellinesi, Rosario Cantelmo, di accelerare i tempi dell’inchiesta aperta per disastro ambientale a carico di 24 persone che, nel giugno dell’anno scorso, portò al sequestro dello stabilimento e dell’area. La relazione di Polverino fa riferimento ad un monitoraggio sanitario che ha riguardato, per due anni, 80 ex dipendenti residenti in provincia di Salerno per i quali sono state accertate patologie asbesto correlate.
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