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Si chiedeva continuità alla Salernitana. E’ andata proprio così. In quel di L’Aquila (1 a 1 il punteggio finale) i granata non hanno spiccato il volo ma almeno, in rimonta, non hanno reso vana la buona prestazione della scorsa settimana con il Barletta. A bersaglio, nel secondo tempo, Pomante e Bianchi. Primo frazione non particolarmente vibrante. Più pericolosa la Salernitana (migliore in campo il dinamico Pestrin; fuori dal gioco Mancini e Foggia) che sfiora il vantaggio ben tre volte: con una velenosa conclusione dell’ex laziale che il portiere abruzzese rischia di non trattenere, con il legno colpito da Pomante su pressing di Mendicino ed infine con un diabolico sinistro di Gustavo con ancora decisivo l’estremo difensore rossoblu. Poche le azioni degne di nota per i padroni di casa : stacco aereo di Del Pinto che sorvola la traversa ed un’incursione laterale di Corapi bravo a superare Gori ma non il compagno di squadra Pia. .Nella ripresa, invece, trascorrono appena sette minuti e L’Aquila trova il gol. Il pacchetto arretrato campano concede spazio e Pomante, inseritosi da un precedente calcio d’angolo, con un tocco d’esterno lento ma carico di effetto insacca nell’angolino alla destra dell’incolpevole ex portiere del Benevento. Reazione granata centoventi secondi più tardi. Mancini, finalmente, illumina e Mendicino, mirino libero da avversari, conclude centralmente. Trascorre un minuto e la Salernitana sfiora ancora il pari con il traversone di Scalise che non pesca Gustavo all’appuntamento vincente. Sul capovolgimento di fronte sono i rossoblu, sinistro di Pia, a mancare il raddoppio. Gregucci corre ai ripari inserendo Ampuero (esordio per l’ex Padova) e Fofana rispettivamente per lo spento Mancini ed un Gustavo a mezzo servizio. In seguito, però, c’è poco da segnalare sia da un parte che dall’altra. La formazione campana crolla fisicamente. Bisogna attendere il 38esimo, azione d’angolo, per ritrovare la Salernitana ad un pizzico dal pareggio. Scalise, pronto a calciare nel cuore dell’area di rigore, viene anticipato dal prontissimo intervento di un difensore avversario. La rete è nell’aria ed arriva al minuto 43. Decisivo ancora un calcio da fermo, in questo caso una punizione, con Foggia alla battuta e Bianchi determinante con il proprio pezzo forte: deviazione aerea. Otto giri di lancette di recupero, vedi i problemi fisici occorsi ad uno degli assistenti del direttore di gara,
ed i ragazzi di Gregucci rischiano di tornare a casa senza punti. Pacchetto arretrato ancora in bambola e Libertazzi, libero (ed è il caso di dirlo) di agire dalle parti di Gori, svirgola clamorosamente. La Salernitana resta al nono posto in graduatoria, in attesa dei match in programma domani, portandosi a 28 punti mentre L’Aquila consolida il terzo posto a quota 36.
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