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Gli unici a meritare il giusto plauso sono i tifosi della Salernitana. Quasi duemila cuori pulsanti. Al “Matusa” gli unici veri eroi. Esattamente, perchè in campo purtroppo le undici pedine granata non hanno lasciato traccia. Poco combattiva la formazione di Gregucci, quest’ultimo probabilmente aveva pensato di decidere la contesa alla lotteria dei rigori. Forse in quel caso i campani sarebbero riusciti a tirare nello specchio della porta. Nei novanta giri di lancette di Frosinone è sintetizzata, insomma, la stagione di Montervino e compagnia: contraddistinta dalla discontinuità. Non vogliamo condannare nessuno, ci mancherebbe, ma solo ricordare quanto sia necessario costruire un gruppo durante l’estate. Senza cercare soluzioni affrettate. Tornando al faccia a faccia del “Matusa”: i padroni di casa sono stati bravi nel credere maggiormente al successo. Particolarmente nella seconda parte di gara e bucando di continuo la burrosa difesa granata. Anche Gori, migliore dei suoi, con Paganini e Carlini dal 34esimo al 38esimo. Il miraggio della cadetteria passa anche per Salerno. Adesso, però, che si pensi al futuro, in tempo, per non ritrovarsi impreparati. Per cosa? Ma per puntare in alto.
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