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Già dall’autunno del 2009 la crisi greca e persino la crisi europea potevano essere risolte, scongiurando l’enorme aumento della disoccupazione e la spirale recessiva e deflattiva degli ultimi anni.Tutte le misure fiscali e le cosiddette riforme strutturali intraprese in questi anni hanno continuato a impoverire il popolo ellenico e la stessa finanza pubblica, portando il debito greco a livelli sempre più insostenibili.Il cambio politico avvenuto in Grecia con le ultime elezioni e il confronto in sede europea e internazionale degli ultimi mesi, hanno riaperto le trattative a cominciare dall’entità degli avanzi primari – il vero cuneo delle politiche di rigore finanziario e di disastro sociale – essendo il ridimensionamento dell’austerità greca una delle condizioni per intraprendere una politica economica alternativa da parte del governo ellenico.Malgrado il notevole stato di avanzamento della trattativa nel dettaglio sulle singole misure che compongono il potenziale piano di risanamento greco, i rappresentanti dei “creditori” insistono a voler imporre misure di forte matrice liberista, nonostante l’ormai evidente fallimento delle politiche di austerità e mercantilistiche. E’quanto sostiene la CGIL condividendo lo sforzo del Governo greco di proporre misure economiche che si caratterizzino per maggiore equità e giustizia sociale, oltre che maggiore efficienza economica e finanziaria. La CGIL è convinta che sia necessario chiedere ai governi dell’Unione, alla Commissione e agli organismi finanziari internazionali di riaprire la trattativa e che il nostro Paese debba assumere una posizione di sostegno all’elaborazione di politiche economiche alternative all’austerità, a partire proprio dal confronto in sede europea sulle politiche economiche, monetarie e finanziarie utili a risolvere la crisi greca e, in generale, la crisi europea.
La Camera del Lavoro, per parte sua, chiederà ai sindacati europei di intraprendere tutte le iniziative possibili a livello europeo per favorire il dialogo e riavviare le trattative e con queste convinzioni, la CGIL di Salerno sarà presente domani alle 18.30 al presidio indetto in piazza Dalmazia dalla Comunità Ellenica di Napoli e Campania.
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