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Consumo di suolo: scatta l’sos di Legambiente. Nel salernitano 31mila ettari di cementificazione

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nocemento_striscioneoneL’sos di Legambiente scatta per il il consumo di suolo. In Campania è ancora fortissima la tendenza a cementificare disordinatamente il suolo libero. Un consumo dovuto principalmente alla costruzione di nuove infrastrutture, di insediamenti commerciali e all’espansione di aree urbane a bassa densità, senza dimenticare la marea grigia di cemento illegale. I dati del Rapporto Ispra elaborati da Legambiente sono eloquenti: nel 2013, in Campania viene superato il 9% di suolo consumato, a livello provinciale maglia nera per la Provincia di Napoli con 34.794 ettari di suolo consumato, segue Salerno 31.430 ettari, poi la provincia di Caserta con 21.235 ettari, chiudono Avellino con 15,341 ettari di suolo consumato e Benevento con 10.795 ettari. I Comuni maggiormente colpiti si trovano in provincia di Napoli e Caserta : qui più della metà del suolo è cementificato e si arriva in certi casi al 60%, con il record del piccolo Comune di Casavatore (Napoli), dove l’85% del suolo è ormai perso. Tra i dieci comuni nazionali dove maggiore è il consumo di suolo, nove sono nella Provincia di Napoli. Dopo Casavatore troviamo Arzano con 78,9 % di suolo compreomesso e Melito di Napoli con il 76 %. Questi tre comuni napoletani sono quelli con minore dotazione di suolo libero con addirittura valori inferiori ai 30 metri quadrati per abitante. E non dobbiamo dimenticare l’ incidenza del cemento illegale che vede in Campania negli ultimi dieci anni la realizzazione di circa 60 mila case abusive per un totale di circa nove milioni di mq di superficie abusiva.Una valanga di cemento che ha asfaltato il suolo della nostra regione. “Nel nostro Paese – ha commentato Anna Savarese, vicepresidente Legambiente Campania – troppo suolo viene sacrificato alla crescita disordinata di insediamenti e infrastrutture, sottratto definitivamente agli usi agricoli e agli ecosistemi naturali, quasi sempre con esiti drammatici sia per la perdita di paesaggio e di servizi ecosistemici, sia per la crescente gravità dei fenomeni di dissesto idrogeologico, oltre che per la perdita secca di superfici fertili. Il tema del consumo di suolo deve essere messo al centro del dibattito politico della nuova giunta regionale. Auspichiamo che in tempi brevi anche la Campania segua l’esempio della Toscana che con l’approvazione della legge regionale sul consumo di suolo ha, infatti, mostrato di voler investire su un futuro basato sul corretto governo del territorio e sulla della biodiversità e degli ambiti naturali e rurali e sulla priorità date alla rigenerazione e alla riqualificazione urbana,  riconoscendo il suolo agricolo e e le aree naturali come beni comuni che, come tali, vanno tutelato e preservati nelle sue funzioni produttive ed ecologiche”.

 

 

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Scritto da su 9 Luglio 2015. Archviato in Cronaca, Dalla provincia, In evidenza, Notizie. You can follow any responses to this entry through the RSS 2.0. You can leave a response or trackback to this entry

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