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Acque agitate in seno alla Salerno Mobilità ed i sindacati scendono in campo con una prima mobilitazione, annunciando lo sciopero del personale per sabato 25 Luglio, dalle ore 20 alle 24. Le segreterie provinciali di Filt CGIL, Fit CISL, UILT e CISAL Terziario stigmatizzano le scelte sbagliate da parte dell’azienda che stanno fortemente penalizzando i lavoratori. “In particolare, per effetto della spending review decretata dal Comune, la Salerno Mobilità non sta corrispondendo al proprio personale sia gli scatti che gli adeguamenti economici e normativi previsti dal CCNL di categoria stipulato nel 2013. Tale decisione aziendale, non solo è sbagliata, ma è anche palesemente contraddittoria in quanto ci risulta che al personale dipendente di altre Società partecipate dal Comune, diversamente da quanto accade alla Salerno Mobilità, sono completamente riconosciuti gli scatti ed i diritti derivanti dai rinnovi contrattuali – si legge nella nota a firma dei segretari D’Alessio, Galdi, Scarano e Giudice – che ritengono grave il fatto che ” mentre i lavoratori vengono privati dei loro diritti, in azienda si proceda ad avanzamenti di carriera ed assunzioni di dirigenti”. I sindacati evidenziano le problematiche inerenti la mancanza di una politica aziendale volta anche al miglioramento dei servizi offerti all’utenza, ritenendo che l’insufficienza dei parcometri e di interventi aziendali per arginare il fenomeno dell’abusivismo, l’ingiustificato aumento delle tariffe in aree periferiche, l’assenza di un adeguato piano parcheggi in una zona nevralgica e di grandi eventi come lo Stadio Arechi, rappresentino solo alcuni degli errori commessi dalla Società.
Malgrado l’intervento della prefettura di Salerno, a fronte della netta chiusura dei vertici aziendali, le Organizzazioni Sindacali chiedono un altro confronto con la proprietà, rinnovando, in particolare, la richiesta di incontro al primo cittadino di Salerno, architetto Vincenzo Napoli ed in caso di mancata o negativa risposta dichiarandosi costretti ad intraprendere ulteriori e più incisive azioni di lotta sindacale sia nei confronti della Società che della proprietà.
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