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Che conoscenza reale si ha del Santo Apostolo ed evangelista, del suo legame con la città e come la sua presenza incide nella vita dei salernitani”, parte da questo interrogativo, il cammino di preparazione alla festa di San Matteo che si è svolto in questo anno all’insegna dell’ascolto e del dialogo da parte dell’Arcivescovo Mons.Luigi Moretti e della Chiesa Salernitana.La riflessione- come ha detto lo stesso Mons.Moretti nell’incontro con i giornalisti nel Salone degli Stemmi, insieme al parroco della Cattedrale don Michele Pecoraro ed al responsabile dell’Ufficio Diocesano per le Comunicazioni Sociali don Alfonso D’alessio – è partita proprio dal motto riportato sul panno di San Matteo ” Salerno è mia e io la difendo” , per far sì che l’impegno ecclesiale sia di aiuto alla comunità, alla sua crescita in ogni ambito e perché il Santo sia patrimonio di tutta la città e la sua festa, una esperienza diffusa. Per questo in tutte le parrocchie sarà celebrata la novena e si vivranno momenti significativi specifici con la presenza della reliquia del Braccio del Santo in luoghi importanti:il carcere, l’ospedale, il Comando Provinciale della Guardia di Finanza. In accordo con l’Amministrazione Comunale , inoltre si valorizzerà anche il tradizionale omaggio floreale alla statua in piazza Flavio Gioia.Dopo il triduo di preparazione con i biblisti che illustreranno la figura di S.Matteo e del suo Vangelo, il solenne pontificale il 21 settembre e nel pomeriggio la processione che “è un momento della festa e non tutta la festa è un atto religioso che non è risultato di accordi ,trattative o soluzioni improvvisate,ma regolamentato da documenti ed interventi sia di Papa francesco che dei vescovi campani-ha precisato l’arcivescovo .Per capire le dinamiche di questo peregrinare, nelle vie del centro della città sono previste soste per pregare, riflettere con la piena partecipazione di tutti i fedeli e sarà realizzato un impianto audio con 90 altoparlanti ,non ci saranno balletti, né giravolte, ma nei principali incroci, saranno fatte roteare le statue per offrirle alla vista ed alla venerazione dei fedeli, con soste in Piazza Portanova per le preghiere dedicate ai malati ed al mondo del volontariato, in piazza Cavour per quelle dedicate al mondo del mare , del lavoro ed anche ai migranti , quindi al Comune. In merito a questo punto che ha suscitato polemiche e discussioni accese, sull’ingresso o meno della statua all’interno del municipio, facendosi carico delle numerose sollecitazioni ricevute da parte di autorità , fedeli, portatori, dopo una attenta riflessione l’Arcivescovo ha cercato una risposta che tenesse conto delle esigenze diffuse, salvaguardando la natura della processione:per questo insieme alle autorità,Mons Moretti accederà nell’atrio del palazzo comunale impartendo con la reliquia del braccio, la benedizione del Signore per tutte le famiglie salernitane, un gesto religioso per invocare l’intercessione del patrono sui salernitani, benedicendo la casa comunale che rappresenta le case di tutti i salernitani .Non vedo guerre, né contrapposizioni -ha detto l’arcivescovo- sottolineando l’importanza che l’atto religioso fosse libero da forme inquinanti che l’avevano contaminato e che serve la buona volontà e disponibilità di tutti per vivere “ per e non contro” affinchè “questa festa di tutti diventi la festa di ognuno “
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