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Tutto pronto per la terza edizione de “Il Giardino sotto le stelle”, la periodica kermesse che vede protagonista i giardini della Minerva, nel centro storico di Salerno. Sabato 22 agosto il giardino resterà aperto, per lo speciale viaggio all’insegna dell’olfatto, fino alle 23.
Sette resine di piante che producono lattici o essudati particolarmente profumati saranno bruciate sui vari terrazzamenti del Giardino, generando, con i loro antichi fumi aromatici, un vero e proprio percorso olfattivo notturno.
La Canfora (estratto naturale cristallizzato degli alberi di Cinnamomum camphora). La canfora è estratta da grandi alberi sempreverdi, prevalentemente diffusi in Asia. Già ai tempi di Marco Polo la varietà del Giappone era pagata a peso d’oro.
il balsamo Storace (resina estratta dal Liquidambar orientalis). Conosciuto anche come ambra orientale, il balsamo Storace fu esportato dai Fenici dalla Mesopotamia all’Egitto, dove era utilizzato per creare profumi speciali e incensi e per favorire sonni profondi. Una volta bruciato emana un intenso profumo balsamico, floreale, dolce come la cannella.
La gomma mastice di Chios. La Gomma Mastice è una resina estratta dal Lentisco (Pistacia lentiscus), un arbusto sempreverde presente in prevalenza nel bacino del Mediterraneo. Nell’antichità le fumigazioni col Mastice erano utilizzate per potenziare le facoltà chiaroveggenti, l’intuito e favorire le visioni. In Oriente e in Nord-Africa era invece utilizzato come afrodisiaco. Il suo aroma fresco e fiorito infonde una profonda sensazione di leggerezza e allontana lo stress.
La resina di Ladano. Il Ladano (Cistus ladanifer) è estratto da un arbusto tipico dell’area del Mediterraneo che trasuda una massa resinosa dal colore marrone scuro. Il suo aroma dolce, vanigliato e ambrato era molto amato dagli antichi Egizi che lo usavano nelle miscele tradizionali come il Kyphi. Il profumo sprigionato durante le fumigazioni aiuta a raggiungere l’inconscio e riporta alla luce i ricordi.
La resina grezza del Pino silvestre (Pinus sylvestris). La resina di Pino è stata usata in moltissimi incensi sin dall’antichità. Il suo profumo intenso dona immediato benessere e ristoro ed è sempre stato usato da sciamani, druidi e sacerdoti. Anche una piccola quantità di questa sostanza sprigiona un’energia che ci riavvicina alla natura e all’universo. Il forte profumo penetrante ridona serenità e chiarezza. Ottima anche per purificare gli ambienti cupi o privi di energia, la resina di Pino, con il suo profumo solare, ridona vitalità.
La resina di Mirra (Commyphora myrrha). La Mirra è una gommaresina aromatica, estratta da un albero della famiglia delle Burseraceae. Esistono circa cinquanta specie di Commiphora ma la più usata per la produzione della mirra è la Commiphora myrrha (diffusa in Somalia, Etiopia, Sudan, penisola arabica). Utilizzata già dagli antichi Egizi come uno dei componenti del Kyphi, la mirra racchiude in sé l’energia del nostro pianeta, ha un’azione calmante e ricongiunge con la terra. La fumigazione con questa resina riappacifica lo spirito affaticato e confuso.
La resina dell’incenso (Boswellia papyrifera). L’Incenso è estratto mediante incisione dalle piante appartenenti alla specie Boswellia e precisamente Boswellia papyrifera, Boswellia sacra (o carteri) e Boswellia serrata. Quest’ultima tipologia si trova principalmente in India e zone limitrofe, ed è la meno pregiata. La Boswellia papyrifera cresce principalmente in Etiopia, la Boswellia sacra è originaria dello Yemen, Oman e parte della Somalia. L’Incenso è la resina comunemente bruciata nelle Chiese Cristiane durante le funzioni religiose. E’ un valido supporto per qualsiasi tipo di consacrazione e purificazione, propizia la meditazione stimolando la volontà e le facoltà psichiche.
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