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Le magie di Gabionetta e la precisione di Troianiello. Il derby è della Salernitana. Miglior inizio di campionato non poteva esserci. Esplode l’Arechi, nonostante il momentaneo pareggio di Trotta, con i suoi ventiduemila cuori pulsanti.
La partita. Inizio contratto, a causa anche dell’elevata temperatura atmosferica, da parte dei ventidue contendenti sul terreno di gioco. Trascorsi quattro giri di lancette, però, è la Salernitana a farsi avanti con grande caparbietà. Da un calcio piazzato, battuto da Pestrin, è Eusepi a vestire i panni dell’uomo assist per l’accorrente Sciaudone che nel cuore dell’area di rigore, con un destro chirurgico, colpisce il palo. Sessanta secondi più tardi, invece, è il capitano granata a provarci dalla distanza con la sfera che termina al lato della porta difesa da Frattali. La replica degli avversari giunge all’ottavo. E’ Trotta, under 21 della Nazionale italiana, a tentare la conclusione a sorpresa, dopo un errato disimpegno di Franco, senza sorprendere Strakosha. Sul ribaltamento di fronte è Eusepi, a pochi metri dalla rete avversaria, a non trovare la via della rete con un debolissimo piatto destro. Il match si surriscalda in appena tre minuti: dall’undicesimo al quattordicesimo. Contropiede e vantaggio dei padroni di casa con Gabionetta che innesca, Sciaudone prima ed Eusepi dopo non trovanno il varco giusto per infilare la difesa biancoverde, e porta a compimento l’azione con una mezza girata al volo. Reagisce immediatamente l’undici di Tesser. Sinistro dalla distanza di Zito, l’estremo difensore granata non trattiene e per Trotta è un gioco da ragazzi siglare il pareggio. Ci si avvicina al trentesimo ed il taccuino scarseggia di note importanti. La Salernitana prova a ripartire in rapidità mentre i lupi sembrano aver preso il controllo del centrocampo. I ragazzi di Torrente tornano a far paura dalle parti avversarie con un difensore, Lanzaro, che di testa ed al volo di destra scalda i guantoni di Frattali. A cinque minuti dalla conclusione, merito di un’invenzione di Sciaudone, i granata invocano un calcio di rigore per possibile trattenuta sull’accorrente Colombo. Non stanno a guardare i biancoverdi e Tavano, sin qui mai entrato in partita, ci prova senza esito positivo con la sua classica palla a girare sul palo lontano difeso dal portiere. La Salernitana sembra aver rifiatato a dovere e sull’asse Sciaudone-Eusepi, l’ex Bari appare più che ispirato, il numero diciannove pesca uno stopper di troppo sulla strada che porta al gol del nuovo vantaggio. Duplice fischio di chiusura, dopo quassi quattro minuti di recupero, su di una prima frazione di gioco ricca di spunti e occasioni da una parte e dell’altra. Secondo tempo che inizia con una novità: cambio per Torrente, dentro Coda per Eusepi (problemi fisici per il capocannoniere dello scorso torneo di Lega-Pro). E’ l’Avellino, tornato sul manto erboso con maggiore vivacità, a portare il primo pericolo della ripresa. Gavazzi, in precario equilibrio ma ad un passo dalla line bianca di porta, si fa ipnotizzare dal giovanissimo Strakosha. Undici è il giro di lancette che porta bene alla formazione di casa. Pestrin, da vero e proprio direttore d’orchestra, pennella lateralmente e Gabionetta, controllando divinamente ed eludendo l’intervento del diretto marcatore, sigla la doppietta personale con un mancino alla “Del Piero”. Al quattordicesimo è Donnarumma a sfiorare il tris: tiro ciabattato a causa della pressione di un difensore. Gli irpini, dopo qualche attimo di letargo, riprendono a macinare gioco e con Trotta, una furia sulla corsia sinistra, mancano il passaggio decisivo per permettere a Tavano di certificare il nuovo pareggio. La stanchezza ed i carichi di lavoro estivi prendono il sopravvento. Le due squadra, con davvero scarsissima lucidità e qualche rimedio tattico dalla panchina, solo a tratti tengono sulla corda le rispettive retroguardie. Forcing finale degli uomini di Tesser quando mancano cinque minuti alla conclusione della contesa. Mischia nel cuore dell’area di rigore e Gavazzi, che attaccante non è, non finalizza da comodissima posizione. Ancora 320 secondi a disposizione di Salernitana ed Avellino. Grande chance per Coda, servito direttamente dal rilancio del suo numero uno, il cui controllo non è impeccabile. C’è profumo di tris. Donnarumma diviene Alberto Tomba, slalom tra la burrosa difesa biancoverde e servizio sontuoso per Troianiello che sotto la curva sud, con un comodo piatto destro, chiude il sipario del derby. Arechi in festa. E’ solo l’inizio?
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