Oggi è |
Ancora una sconfitta, la baruffa ignobile (con caccia all’uomo dei calciatori di casa a Tello, autore del secondo gol) finale ed un 2015 (almeno per il momento) da dimenticare da agosto in poi. Salernitana-Cagliari (0-2) rappresenta anche questo, al termine di novanta giri di lancette senza mordente (ovviamente da parte granata), in attesa della sfida sopravvivenza di domenica a Como. La panchina di Torrente scotta come non mai. In riva al lago, dovesse cadere ancora la formazione campana, è pronto Marcolin. “Chiedo scusa per quello fatto dalla mia squadra – dichiara Torrente – non è stata per niente una bella immagine. L’atteggiamento del calciatore è da condannare ma, se l’arbitro non avesse sanzionato quel fallo su Lanzaro, tutto questo non sarebbe successo. Siamo stati bravi nell’approccio al match – applaude Torrente – puntando tutto sull’intensità. Avere quel ritmo però per novanta minuti è pressocchè impossibile. Abbiamo più volte ribadito che la nostra missione è la salvezza. Resta tanta rabbia per alcuni punti buttati al vento ma sono convinto che, con la giusta unione di intenti, riusciremo a restare in cadetteria”.
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