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Osate l’audacia dell’apostolato! Questo l’invito rivolto da don Antonio Ascione- docente e segretario generale della sezione San Tommaso D’Aquino della Pontificia Facoltà Teologica dell’Italia meridionale- all’intera famiglia delle Ancelle del Sacro Cuore di Santa Caterina Volpicelli al termine della conferenza tenuta a palazzo Petrone a Napoli, nel giorno anniversario della fondazione della Congregazione.
Bel cinque Aggregate, ramo laico delle Ancelle, hanno promesso davanti a Dio e ai presenti di vivere nel mondo senza essere del mondo, incarnando i valori della misericordia, per entrare nel cuore di Cristo che Santa Caterina aveva scelto come sua cella e dimora d’amore.
Miserando atque eligendo ( volse il suo sguardo d’amore e lo elesse) è il motto scelto da Papa Francesco tratto dal Vangelo secondo Matteo- ha evidenziato Ascione-e fare esperienza della Misericordia di Dio è sentirsi prima di tutto travolti dall’amore stesso di Dio, così come è accaduto al papa nel 1957 a 17 anni.
Pensiamo a quanta mancanza di affettività c’è oggi nel mondo e quanto diventa importante vivere la Spiritualità del Samaritano per fare esperienza come Chiesa della misericordia, atto supremo e ultimo dell’Amore di Dio, Cristo stesso.
Misericordia è la legge fondamentale che abita nel cuore di ogni persona. Quando guardiamo con occhi sinceri l’altro siamo inchiodati alle nostre responsabilità.
Santa Caterina Volpicelli (la cui festa liturgica è il 22 gennaio) è stata donna di Misericordia cosi come oggi lo sono le sue figlie spirituali, il cui scopo è quello di diffondere la devozione e l’amore al Sacratissimo Cuore di Gesù attraverso quelle opere che rispondono ai bisogni dei tempi e dei luoghi per entrare lì dove vivono i dimenticati, andare verso le periferie esistenziali, andare oltre le forme assunte nel tempo- ha concluso Ascione -che hanno imbalsamato il cuore di Cristo, ancora in parte non amato.
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