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“Possiamo scalare le pareti dell’inferno un centimetro alla volta”, il discorso è di Al Pacino nel lungometraggio “Ogni maledetta domenica”. La Salernitana, in cadetteria e di sabato, ha saputo farlo questo pomeriggio. Non mollando contro la corazzata Pescara (reduce da sette successi consecutivi). All’Arechi, in rimonta, termina 2 a 2 al rientro in panchina di Menichini. I granata passano in vantaggio, giro di lancette diciassette, con un preciso calcio di rigore dell’ex Parma Coda (netto il fallo del numero uno avversario su Donnarumma). I ragazzi di Oddo non gettano la spugna e meno di dieci minuti dopo colpiscono con il solito Lapadula. A complicare il match dei padroni di casa ci pensa Zito. Mossa di karate, più che inappropriata a centoventi secondi dalla chiusura della prima frazione di gioco, e rosso diretto. La Salernitana accusa il colpo nella ripresa, i biancoazzurri premono il piede sull’acceleratore (anche troppo vista l’espulsione ingenua di Caprari) e con la caparbietà dell’ex bomber del Teramo (in versione assist-man per Verde) piazzano il sorpasso. Le emozioni piovono in via Allende e a cambiare il risultato (almeno sulla carta) giunge un altro tiro dagli undici metri. Tocca ancora ai granata ed a Coda. La mira del centravanti campano, però, questa volta è imprecisa. Alla compagine di Oddo, scampato il pericolo, viene meno il colpo del definitivo ko ed al minuto ottantaquattro, un classico del calcio, ecco servita la divisione della posta in palio firmata Donnarumma.
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