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98 anni fa nasceva Alfonso Grassi, l’allievo prediletto di Giorgio De Chirico. Grassi è ricordato dalla critica come l’ultimo pittore che dipingeva “a lume di candela”, una tecnica difficile perché in quella condizione di luce i colori appaiono diversi. Domani (venerdì 3 giugno 2016), alle ore 18.30, l’Accademia di Salerno a lui intitolata e presieduta dalla figlia Raffaella lo ricorderà con un evento dedicato. Nato a Solofra il 3 giugno del 1918, morì a Salerno il 7 febbraio del 2002. Grassi aveva studiato all’Accademia di Belle Arti di Napoli sotto la guida di Carlo Sivieri, Emilio Notte e Vincenzo Caprile. Chiamato alle armi, partì per il fronte francese e in seguito in Albania e la Grecia, dove su ferito ad un braccio. Allievo prediletto di Giorgio De Chirico, amico di Pietro Annigoni e di Gregorio Sciltian, fu ritrattista di papa Paolo Giovanni Secondo, dello stesso De Chirico, di Sandro Pertini, di Giulio Andreotti, del principe di Torlonia, di cardinali e di vescovi. Una sua opera è custodita alla Galleria degli Uffizi di Firenze. A tracciarne un profilo, artistico ed umano, del Maestro Alfonso Grassi, domani pomeriggio sarà la figlia Raffaella con la relazione dal titolo “Unità di contenuto e forma nell’Arte del M° A. Grassi”. Inoltre è previsto anche l’intervento della prof.ssa Anna Marra Barone sul “Viaggio elettorale di Francesco De Sanctis”. La serata sarà introdotta dall’assessore alla Pubblica Istruzione del Comune di Salerno, Eva Avossa. Immancabile sarà il momento musicale con il cantautore Vincenzo Pagliara.
GLI ALTRI APPUNTAMEMTI. Venerdì 10 giugno ci sarà la conferenza di Lia Persiano, già preside, su “Gabriele D’Annunzio ed il giornalismo”; sabato 18 giugno presso la Galleria Grassi in via Porta Elina, alle ore 18.30, ci sarà l’inaugurazione della mostra collettiva di arte contemporanea ed il 24 giugno ci sarà, invece, il finissage con la selezione delle opere dei partecipanti all’evento in programma il prossimo 29 giugno al Salone dei Marmi del Comune in occasione della donazione dell’opera “La Grande Rivincita” e del Busto del Maestro Alfonso Grassi.
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