POSTA
Oggi è

Oggi la prima Giornata mondiale delle vittime dell’immigrazione

Archviato in: In evidenza | Versione stampabile Versione stampabile

th

Migranti, tre anni fa la strage di Lampedusa. In 366 persero la vita ed è una ferita ancora aperta. La nave gremita di migranti affondò quasi sulle coste lampedusane esattamente tre anni fa, nella notte tra il 2 e il 3 ottobre 2013.

Per ricordare quelle persone e tutte le altre che hanno perso la vita in circostanze analoghe ricorre oggi la prima Giornata nazionale delle vittime dell’immigrazione. E stamane in conferenza stampa presso l’istituto Missioni Estere dei padri Missionari Saveriani di Salerno si è svolta una conferenza stampa congiunta dei Padri e del Laicato  Saveriano, unitamente all’Ufficio Migrantes della Diocesi di Salerno, rappresentato dal nuovo direttore Antonio Bonifacio, per annunciare il prolungamento della Mostra Interculturale “Il Confine…lo spazio che unisce” fruibile presso la Casa di via Fra Giacomo Acquaviva a Salerno dal 15 ottobre al 22 dicembre 2016. La mostra è particolarmente indicata per studenti e scolaresche. Le prenotazioni possono essere effettuate al 3804621560 sin da oggi.

‘Mai più morti nel Mediterraneo’ si gridò quel fatidico  giorno della strage di Lampedusa  ma da allora a oggi sono morte altre undicimila persone, 3.500 solo nel 2016. E’ uno stillicidio continuo, al quale si è creata ormai anche un po’ di assuefazione.

La vicenda, a distanza di tre anni, non appare ancora chiusa. Due scafisti sono stati condannati, ma un’altra indagine resta aperta.”Noi riportiamo le denunce dei primi soccorritori e dei superstiti del naufragio del 3 ottobre 2013- denuncia Giacomo Sferlazzo, attivista del collettivo Askavusa di Lampedusa- cioè che ci sia stata una omissione di soccorso, sia da parte della guardia costiera nella mattina, sia da parte di due imbarcazioni di cui ancora non si conosce bene l’identità tra le due e mezza e le tre di notte”,

“I morti che erano nella stiva non si potevano salvare, ma dei 119 più i 155 che hanno ripescato nella mattinata tanti si potevano salvare”, denuncia Vito Fiorino, uno dei soccorritori che per primi furono presenti sul posto la notte della strage. “Noi – racconta – eravamo fermi alla Baia della Tabaccara. Eravamo sulla mia barca, abbiamo dormito tutta la notte in barca. Al mattino, all’alba, dovevamo fare una battuta di pesca. Un amico ha iniziato a sentire le grida e quando siamo usciti al largo ci siamo trovati in questo mare di persone che urlavano e chiedevano aiuto”. Secondo lui la Guardia costiera non si sarebbe subito mossa dopo la loro chiamata di soccorso, perdendo minuti preziosi. Non solo, ma due imbarcazioni – secondo il racconto dei superstiti – avrebbero fatto il giro della barca carica di migranti intorno alle due di notte, oltre quattro ore prima della prima segnalazione. I migranti “raccontano – spiega Fiorino – che le barche hanno circumnavigato attorno a loro puntando dei grossi fari. Questa cosa è tipica delle imbarcazioni militari”.

Due giorni fa, nel corso di un incontro pubblico presso la sala consiliare di Lampedusa, il pm Andrea Maggioni ha chiarito che “fin da allora c’è un’indagine che riguarda anche eventuali possibili omissioni di soccorso sia da parte di imbarcazioni private sia eventualmente l’ipotesi di imbarcazioni istituzionali”.

Link breve:

Scritto da su 3 Ottobre 2016. Archviato in In evidenza. You can follow any responses to this entry through the RSS 2.0. You can leave a response or trackback to this entry

Devi Registrarti ed effettuare il Login per scrivere un commento Accedi