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Sotto la lente d’ingrandimento i cosiddetti caporali che sfruttano i braccianti agricoli nelle migliaia di serre della Campania. Dall’Agro nocerino sarnese al Cilento, passando per la Piana del Sele, dall’agosto scorso furono decine le persone denunciate attraverso l’azione legale della Cgil e ai controlli messi in campo dalle forze dell’ordine e dall’ispettorato del Lavoro nell’ambito di un protocollo sottoscritto tra i ministeri dell’Interno e dell’Agricoltura mirato a rafforzare il contrasto al fenomeno in cinque regioni del Sud: Basilicata, Calabria, Sicilia, Puglia e ovviamente Campania. Secondo l’ultimo censimento svolto dall’Inps, in provincia di Salerno sono registrati regolarmente 27mila braccianti: il 60 per cento dei quali è straniero. Nella Piana del Sele vivono e lavorano quasi 12mila braccianti agricoli. Le comunità più numerose? Marocchina, romena, indiana, africana asiatica e dall’Europa dell’Est (Polonia ed Ucraina).
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