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Tragedia Hotel Rigopiano, lo sfogo del padre di Stefano

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E’ scoppiata la rabbia ad Alessio Feniello, padre di Stefano, il 28enne originario di Valva che non è sopravvissuto alla valanga che ha travolto l’albergo Rigopiano. Davanti all’ospedale di Pescara, stamattina, il padre del ragazzo ha sfogato tutto il suo dolore davanti ai giornalisti presenti.

L’Ansa ha raccontato anche il destino delle due coppie di fidanzati presenti nella struttura al momento della tragedia.

Nel ventre della montagna di neve che ha mangiato il Rigopiano  – si legge nel racconto dell’agenzia di stampa – c’erano anche due coppie di fidanzati, intrappolati a pochi metri di distanza: Giorgia Galassi e Vincenzo Forti,Francesca Bronzi e Stefano Feniello. Tra loro l’unico a non essere sopravvissuto è Stefano Feniello, 28enne originario di Valva (Salerno). Già prima che il suo corpo privo di vita venisse estratto dalle macerie, suo padre Alessio gridava la sua disperazione: “Quelli che sono morti sono stati uccisi, quelli che ancora non si trovano sono stati sequestrati contro il loro volere. Avevano le valigie pronte e volevano rientrare”. E intanto aspettava notizie del figlio.

Proprio lui, a cui venerdì sera, forse a causa di un errore nelle comunicazioni, le autorità, tra cui il Prefetto, avevano detto che Stefano era vivo e faceva parte di un gruppo di cinque persone in arrivo in ospedale. “A sentire il nome di mio figlio sono caduto faccia a terra – racconta – il giorno dopo ho penato fino al pomeriggio e ho atteso che qualcuno mi venisse a dire ‘guardate abbiamo sbagliato'”. Poi la rabbia nel giorno dell’identificazione del corpo del figlio: “È una settimana che sono qui in ospedale”

 

(ANSA)

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Scritto da su 25 Gennaio 2017. Archviato in Cronaca, In evidenza, Notizie, Vetrina. You can follow any responses to this entry through the RSS 2.0. You can leave a response or trackback to this entry

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