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Delocalizzazione Fonderie Pisano, secco no dei sindaci del comprensorio Sele-Tanagro e Alburni

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Non piace ai ventuno sindaci del comprensorio Sele-Tanagro e Alburni l’ipotesi di delocalizzazione delle Fonderie Pisano.  “Ribadiamo la nostra contrarietà – scrivono in documento congiunto – al trasferimento dello stabilimento salernitano. La presenza di Aree SIC e ZPS, nonché di oasi, parchi ed enti naturalistici di valenza regionale e nazionale, rende irrealizzabile la collocazione di industrie pesanti e dall’alto impatto inquinante nel nostro territorio”. I primi cittadini annunciano l’invio, ai competenti enti, di specifiche relazioni tecniche a testimonianza dei sistemi vincolistici insistenti sulla loro area di competenza e le conseguenti compromissioni negative delle filiere turistiche, agricole, culturali, naturalistiche, ambientali ed enogastronomiche che caratterizzano i comprensori del Sele-Tanagro-Alburni. A firmare il documento sono stati i sindaci dei comuni di: Auletta, Buccino, Caggiano, Campagna, Castelnuovo di Conza, Contursi Terme, Calabritto, Caposele, Laviano, Oliveto Citra, Palomonte, Petina, Pertosa, Ricigliano ,Romagnano al Monte, Salvitelle, San Gregorio Magno, Santomenna, Sicignano degli Alburni, Senerchia e Valva.

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Scritto da su 21 Marzo 2017. Archviato in Cronaca, Dalla provincia, In evidenza, Notizie. You can follow any responses to this entry through the RSS 2.0. You can leave a response or trackback to this entry

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