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Yele e Comune di Castellabate condannati a pagare, in solido, i decreti ingiuntivi emessi dalla sezione Lavoro del Tribunale di Vallo della Lucania per i lavoratori del cantiere della città cilentana che si occupano dello spazzamento e della raccolta differenziata dei rifiuti. Il giudice del Lavoro del Tribunale vallese, la dottoressa Anna Maria D’Antonio, ha dato ragione a 22 operai difesi dall’avvocato Ignazio Ardizio, responsabile dell’ufficio legale della Fiadel provinciale. Ente e azienda dovranno liquidare una somma pari a 40mila euro circa per gli stipendi dello scorso mese di febbraio. “Pregevole è stato il lavoro del magistrato, il quale in appena due giorni dal deposito dei ricorsi, ha ingiunto al Comune di Castellabate e all’azienda Yele il pagamento delle spettanze dovute agli operai. E’ un segnale importante nei confronti di chi, quotidianamente, si trova costretto a fare i conti una precarietà spaventosa nel mondo del lavoro”. Adesso mancano all’appello gli stipendi di marzo e aprile, con il legale pronto a dare nuovamente battaglia. “Aspettiamo novità da Comune e società, altrimenti saremo costretti ad agire nuovamente per le vie legali”.
Soddisfatto anche Angelo Rispoli, segretario generale della Fiadel provinciale: “Sicuramente questa sentenza farà giurisprudenza nei confronti di tutte quelle aziende che, con l’indifferenza delle istituzioni, marciano sul dramma dei lavoratori”, ha spiegato Rispoli. “Si tratta dell’ulteriore prova che le nostre richieste sono legittime, quando chiediamo agli Enti appaltanti di sostituirsi alle imprese nel pagamento degli stipendi ai lavoratori. Di questo non possiamo che ringraziare il magistrato D’Antonio per la sensibilità avuta nei confronti delle maestranze. Adesso ci aspettiamo che si liquidino in fretta gli stipendi di marzo e aprile senza dover ricorrere ad altri decreti ingiuntivi. Auspichiamo tempi brevi per l’affidamento dell’appalto di raccolta dei rifiuti e spazzamento alla nuova società che si aggiudicherà la gara”.
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