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Salernitana, sorella maggiore

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Non è una semplice storia calcistica. si tratta di una affascinante 99enne. Che ha scaldato i cuori. Che ha segnato le tappe di una vita. Attraverso Il suo nome. Il suo colore. La sua storia. Le emozioni. Le gioie. I dispiaceri. Proprio come nella vita di ognuno di noi. La salernitana è ad un passo dallo spegnere le sue 99 candeline. Correva l’anno 1919. Il 19 giugno 1919. C’è chi ha solo potuto leggere. C’è chi ha vissuto in prima persone. Le tappe di una storia. Le tappe di una vita. E dentro, eccola, la squadra della propria città. una sorta di sorella maggiore. A cui si è legati indissolubilmente. Nel bene e nel male. Dal campo polveroso del piazza d’Armi, passando per la prima serie a del 1947/48, il Donato Vestuti, il la B dopo 24 lunghi anni con in testa il presidente Giuseppe Soglia ed il capitano Agostino Di Bartolomei, il nuovo ciclo che parte dallo stadio San Paolo, la finale playoff con la Juve Stabia, la doppietta di Tudisco ed il destro di Breda, il ritorno in A attraverso la passione di Aniello Aliberti, la regia di Delio Rossi in panchina ed i gol di Marco Di Vaio. E senza dimenticare la discesa, brusca, ripartendo dalla D e con Claudio Lotito. Il resto è storia recente. Di una 99enne che ha ritrovato smalto, ma che non ha mai perso il suo fascino e quell’essere sorella maggiore (un po’) di tutti noi.

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Scritto da su 18 Giugno 2018. Archviato in Calcio, In evidenza, Notizie, Sport. You can follow any responses to this entry through the RSS 2.0. You can leave a response or trackback to this entry

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