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La Chiesa esiste solo nella misura in cui sa trapiantarsi fuori da sé stessa, mettersi in ascolto e divenire segno evidente della volontà di confrontarsi. Questo l’input di don Biagio Napoletano, vicario generale della Diocesi di Salerno, nel suo intervento rivolto ai numerosi presenti che hanno gremito nel secondo giorno del Convegno Pastorale della Diocesi di Salerno- l’aula magna del cantiere di speranza, così come è stata definita l’Università degli studi di Salerno dal suo magnifico rettore Aurelio Tommasetti.
I nostri parroci sono la linfa vitale dei nostri territori- ha evidenziato nel suo intervento Salvatore Malfi- prefetto di Salerno.
La cultura dell’umanità è data dai valori del cristianesimo. I valori della Costituzione e dell’umanità sono uguali, se ci ricordassimo di essere sempre un noi l’umanità sarebbe luogo di maggiore concordia.
“Siamo chiamati a passare dagli schemi rigidi alla casa-ha evidenziato don Roberto piemonte, direttore del Consiglio Pastorale Diocesano.Una Chiesa più umana è una Chiesa sempre più divina, spesso facciamo esperienza di una Chiesa poco sensibile. Nelle nostre parrocchie c’è spesso come uno schermo che impedisce relazioni vere. Il mondo e i giovani interpellano la Chiesa affinché sia più radicale, più evangelica. il compito della Chiesa è quello di dirigere lo sguardo dell’uomo e aiutare gli uomini ad avere familiarità con la centralità della redenzione”.
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