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Un lungo e caloroso applauso per molti con le lacrime agli occhi ha accolto la preziosa reliquia del Braccio di S. Matteo, Patrono, Apostolo ed Evangelista della città di Salerno, giunta stamane nella Cappella della Casa Circondariale di Fuorni dove S.E. mons. Luigi Moretti, nostro Arcivescovo Primate, ha celebrato la Santa Messa animata dai canti del gruppo del RnS della parrocchia dedicata a Maria Santissima del Santo Rosario di Pompei a Mariconda. “Ci deve essere un riferimento per portarci verso l’alto” ha evidenziato nel suo intervento don Rosario Petrone, cappellano delle carceri e delegato dei Cappellani della Regione Campania, prima di dedicarsi ad accogliere tutti nel sacramento della Riconciliazione. Un detenuto poi a nome di tutti i compagni di pena detentiva ha ringraziato con una lettera l’Arcivescovo per la sua presenza illustrandogli anche un progetto di Cooperativa Sociale per favorire la ricerca di un lavoro stabile per quanti si trovassero in difficoltà al termine della pena detentiva.
” Un Bambino è giunto per noi più di 2000 anni fa per ricostruire il cuore degli uomini e lo ha fatto attraverso la sua morte di croce, mistero d’amore che celebriamo oggi nel giorno della Festa dell’Esaltazione della Santa Croce-ha detto l’Arcivescovo Moretti-Sentiamoci chiamati personalmente Gesù è venuto per noi. Quando prendiamo consapevolezza di aver tradito l’amore di Dio possiamo redimerci e ritornare a vita nuova come Pietro che incrociando lo sguardo di Gesù nell’orto degli ulivi pianse amaramente. La libertà del cuore non è incatenata-ha concluso l’Arcivescovo-possiamo essere persone nuove capaci di ricostruire noi stessi con l’aiuto di Dio.
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