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Kirikù, il personaggio frutto della fantasia di Michel Ocelot, è il simbolo di chi crede nella libertà e combatte per conquistarla. E’ un bambino dell’Africa Occidentale ma ancor di più è la “voce della coscienza. Non a caso è stato scelto il suo nome per intitolare la comunità do alloggio nata da circa dodici mesi Salerno. E’ il mondo dell’infanzia e la sua tutela, infatti, al centro delle attività della Cooperativa Sociale “Insieme” di Salerno che ieri pomeriggio ha aperto le porte della “Casa di Kirikù” con tanto di taglio del nastro. La comunità per minori si trova in via Umberto d’Agostino a Salerno. Nella struttura, operativa da un anno, si offrono diversi servizi erogati in convenzione con il Comune di Salerno con una proposta educativa di tipo residenziale per minori.
La finalità delle attività messe in campo dagli operatori è quella di accompagnare, facilitare e sostenere i ragazzi nella realizzazione del loro progetto educativo volto ad un reinserimento nel nucleo familiare laddove possibile o in alternativa offrire nuove opportunità utili al raggiungimento di un autonomia e del benessere psicofisico personale. Non a caso la “La Casa di Kirikù” è immersa nel verde e gli arredamenti seguono una vera e propria filosofia. I mobili sono stati donati dall’azienda svedese IKEA – Baronissi.
“Insieme “si può…” è il motto della cooperativa che crede nell’utilità della collaborazione, dello scambio e della condivisione. Tra le azioni non manca la fase di progettazione e realizzazione dei servizi nonché degli interventi da realizzare in sinergia con il settore politiche sociali del Comune di Salerno. Il tutto avviene in un’ottica di rete con le istituzioni e altri soggetti del terzo settore.
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