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Domani (sabato 15 dicembre 2018), alle ore 19.30, a Palazzo Fruscione, nel centro storico di Salerno, ci sarà il vernissage della mostra “Otto anni fa era domani” di Maurizio Savini. A tagliare l’ideale nastro inaugurale saranno 27 danzatrici della scuola di Antonella Iannone, coreografate da Ketty Lanzara, con un flash mob in omaggio all’arte contemporanea. A seguire, alle 22.30, Eroika Pink Party, in collaborazione con il festival Linea d’Ombra. Alla consolle i dj di Radio Capital, Massimiliano Troiani e Mixo. Le opere pop dell’artista romano rimarranno in esposizione fino al 27 gennaio 2019. Si prosegue domenica (16 dicembre) con un doppio incontro: alle ore 11 Savini incontrerà il pubblico presso la Fondazione Filiberto e Bianca Menna di via Lungomare Trieste, mentre alle 18.30, si terrà il primo appuntamento nelle sale di Palazzo Fruscione con il regista Pappi Corsicato, che dialogherà con l’artista, Peppe D’Antonio e Alfonso Amendola. Per sette settimane a Palazzo Fruscione si alterneranno talk, seminari, workshop d’artista, proiezioni audiovisive e incontri musicali.
Dal 15 dicembre 2018 al 27 gennaio 2019 nelle stanze di Palazzo Fruscione a Salerno sarà raccolto un corpus delle opere provenienti dalla Galleria Mucciaccia di Roma e dallo studio dello stesso artista. In parte sarà una retrospettiva ed in parte rappresenterà quel nuovo punto di partenza che ritrae il mondo con i toni del flou. La mostra è organizzata dall’associazione “Tempi Moderni”, presieduta da Marco Russo, nell’ambito della terza edizione di “Racconti del Contemporaneo”, un progetto che nasce dall’idea di trasformare lo storico palazzo della città di Salerno in un luogo d’incontro dedicato alle innovazioni artistiche e culturali. Per sette settimane si alterneranno talk, seminari, workshop d’artista, proiezioni audiovisive e incontri musicali. Sarà organizzato anche uno spazio per i più piccoli con laboratori a tema, durante i quali il concetto di “contemporaneo” avrà un’originale rilettura tra parola scritta e segno artistico. In occasione del ventennale dalla scomparsa di Fabrizio De Andrè, l’11 gennaio 2019 ci sarà il concerto di Michele Ascolese, storico chitarrista del grande poeta e cantautore, e Carlo Ghirardato, uno dei suoi interpreti più fedeli e raffinati.
Sono più di 30 le opere tra sculture ed installazioni, realizzate in chewing-gum su fiberglass e legno, in esposizione a Salerno. Non mancherà di ammirare l’opera dal titolo “La sindrome di Pilato” che esprime con “tenerezza” la durezza della società, concetto che ritroviamo anche in “Zar”, scultura di 89x89x125. E poi ancora “Ombra e luce cadono insieme” (120x120x100), “Corona” (140x135x55), “D.N.A.” (60x60x120), “Takfir” (200×120) e “The last supper” (160x150x55) giusto per citare alcuni lavori. “Il mio lavoro è stato tutto un esperimento – racconta Savini – A chi mi chiede perché utilizzo il chewing gum rispondo che mi consente di ottenere ciò che voglio. Funziona e reagisce benne alla manipolazione e mi consente di realizzare ciò che la mia creatività richiede”
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