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L’Associazione Ludoteche Nidi Insieme Campania, di recente costituita per far fronte
alle esigenze del settore a seguito della pandemia di Covid19 e per tutelare le imprese che
svolgono attività di servizi educativi, didattici e ludici per bambini, presieduta da Giada
Ferraioli, chiede chiarezza in vista della riapertura delle attività prevista per il prossimo
15 giugno (secondo quanto stabilito dal DPCM del 18.05.2020, tra l’altro non ancora
confermata a livello regionale) della categoria costituita dai gestori di nidi autorizzati,
centri Educativi, ludoteche, sale feste, parchi gioco e centri di servizi integrativi
all’infanzia.
Si tratta di una platea di circa 4000 enti in Campania, occupati a svolgere un ruolo
fondamentale per la società, quello relativo all’educazione ed alla socializzazione di
bambini e adolescenti, una fascia di età fortemente trascurata in questi mesi di chiusura
prima totale e poi parziale con gravi ripercussioni sulle famiglie tutte.
Ancora non definite le linee guide ad hoc e molti aspetti dell’organizzazione delle attività
da destinare ai bambini, necessari per poter effettivamente ricominciare ad accogliere i
nostri piccoli utenti, che devono essere comunque chiariti dalle autorità locali. Con una
nota indirizzata al Presidente della Giunta della Regione Campania, l’Associazione ha
richiesto l’istituzione di un tavolo tecnico con la partecipazione di tutte le parti coinvolte
per discutere degli interventi attuabili per la ripresa e delle attività estive che, come
riportato dalle linee guida nazionali e regionali, prevedono tra l’altro l’assegnazione di
spazi pubblici (indoor ed all’aperto) che sarebbe auspicabile assegnare ai professionisti
del settore che tanto hanno sofferto nel periodo emergenziale.
“Il mondo dei bambini deve rimettersi in moto e deve poterlo fare velocemente ed in
sicurezza. Questa pandemia ha portato via momenti di crescita sociale, emotiva ed
educativa che difficilmente potranno essere per loro recuperabili e non si può lasciare
indietro tutto questo. E’ giunto il momento di avere linee guida chiare e protocolli mirati che
ci consentano di organizzarci e comprendere modalità e precise indicazioni a salvaguardia
della salute di ospiti ed operatori. Abbiamo combattuto affinché il settore resistesse perché
i bambini che ci stanno aspettando hanno il diritto di tornare alla normalità e di vivere in
sicurezza i momenti a loro dedicati anche attraverso la quotidianità delle attività delle
nostre strutture, tanto importanti per la crescita psicofisica e per le relazioni sociali al di
fuori dell’ambiente familiare” evidenzia l’educatrice e presidente Giada Ferraioli.
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