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“Sono stati mesi terribili dove le immagini che arrivavano dal Nord del Paese hanno segnato e segneranno la nostra vita per lungo tempo. È a partire dalle strutture sanitarie che gli operatori si sono trovati ad affrontare un’emergenza del tutto inaspettata, i cui caratteri hanno immediatamente rivoluzionato il rapporto con le strutture e soprattutto i pazienti. È qui è venuta fuori la resilienza e la forza degli operatori sanitari e socio-sanitari, che si sono spesi con coraggio e determinazione in prima linea, anche a costo della vita. A loro va tutta la nostra riconoscenza. Sottoposti a turni massacranti, hanno avuto un ruolo fondamentale nella gestione dell’emergenza, facendosi carico non solo delle conseguenze dell’evento emergenziale ma soprattutto di quella carenza di personale di cui il nostro sistema sanitario nazionale è vittima negli ultimi 10 anni”.
Così il segretario generale Antonio Capezzuto, nel suo intervento all’iniziativa “Potenziare il sistema sanitario pubblico: idee e proposte per la riorganizzazione della rete assistenziale” organizzato da Spi Cgil Campania, Cgil Salerno e Fp Cgil Salerno al San Severino Park Hotel di Mercato San Severino.
“Nonostante l’aumento dei bisogni di assistenza legati alle cronicità, alle fragilità e all’invecchiamento della popolazione, – ha detto Capezzuto – nel nostro Paese mancano all’appello circa 50 mila infermieri. In questi mesi, in provincia di Salerno, sono state numerose le assunzioni di personale a tempo determinato per sopperire alla richiesta di nuovo personale. Assunzioni non stabili che ci auguriamo non si trasformino in licenziamenti quando cesserà l’emergenza sanitaria. Centinaia di operatori chiamati a ricucire il tessuto del personale dipendente lacerato appunto dai numerosi pensionamenti, che non potranno essere ricordati per aver solo tamponato l’emergenza. É necessario un piano straordinario di assunzioni con il reintegro degli organici, continuando nel lavoro che con molti sacrifici ASL e Azienda Ospedaliera stanno mettendo in campo”.
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