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Francesco Nicolosi e Massimo Bignardi ospiti ai “Concerti d’estate di Villa Guariglia”

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Sabato 16 luglio a Vietri sul Mare secondo appuntamento della sezione classica dei “Concerti d’estate di Villa Guariglia”. La serata verrà inaugurata, alle ore 20.00, nella piazzetta antistante la cappelletta di San Vito con una conversazione sull’ultima opera di Massimo Bignardi, “Carte d’imbarco. Il viaggio in Italia nelle rotte della contemporaneità” edito da Claudio Grenzi. A discuterne con l’autore interverranno Ada Patrizia Fiorillo, dell’università di Siena, Pasquale Rocco in rappresentanza del Frac di Baronissi ed Eva Willburger.

L’opera evidenzia traiettorie di riflessioni storico critiche, nate intorno ai soggiorni e alle esperienze di alcuni artisti contemporanei nel Bel Paese che, nelle diverse declinazioni, richiamano ad un pellegrinaggio iniziatico, in pratica ad un ‘andare’ verso l’Italia avvertendo, rileva Bignardi, “nel nascosto ripostiglio dei desideri, ancora la memoria (oramai offuscata) di quella che, per la cultura del Novecento, era stata la terra del genius loci”. I saggi, nati come relazioni degli studenti in occasione di seminari organizzati all’interno del corso, pongono l’attenzione a figure di artisti quali Brigitte Brand, presente a Venezia; Frédéric Brenner, che opera a Roma; Horiki Katsutomi, che vive nelle lande piemontesi; Anne-Clémence de Grolée e Jenny Saville nella Palermo del terzo millennio; Ivan Theimer sedotto dal classicismo fiorentino e Serghej Potapenko rifugiatosi in Piemonte; infine di Peter Willburger vissuto dagli anni Sessanta al 1998 (data della sua morte) a Raito. Nell’opera di Willburger, scrive Bignardi, la natura mediterranea ha ceduto “il proprio ‘colore’, quello della sua materia, invitandoci a riflettere sulla nostra identità, orientandoci verso sentieri ancora poco battuti ove il colore è olfatto, tatto, gola e non solo privilegio dell’occhio”.

Alle ore 21.00, sarà lo stesso direttore artistico del cartellone dei Concerti d’Estate, il pianista Francesco Nicolosi (nella foto), ad omaggiare Franz Liszt, nell’anno del bicentenario della nascita, proponendo la trascrizione della quinta Sinfonia di Ludwig van Beethoven in do minore op.67, inframmezzata da lettere e documenti del compositore tedesco, rivelati dalla voce di Geremia Longobardo. Francesco Nicolosi, interprete lisztiano d’elezione, ha scelto di porre il suo sguardo sull’azione culturale svolta da Franz Liszt, quando tra il 1833 e il 1846, trascrisse la sinfonia fantastica di Hector Berlioz, le sue ouverture Roi Lear e Francs Juges, le Sinfonie n° 4,5 e 6 di Beethoven, le ouverture dell’Oberon e del franco Cacciatore e la Jubelouverture di Carl Weber. Il valore della proposta di Franz Liszt può essere intesa con difficoltà oggi, nell’epoca della comunicazione globale, in tutta la sua portata di autentica rivoluzione culturale, ma neppure si può valutare la figura del genio ungherese se, accanto al creatore, non si considera in lui l’operatore che intendeva indirizzare il nuovo pubblico verso obbiettivi non più esclusivamente edonistici: una volta soggiogato il pubblico con le diavolerie, Liszt lo educava alla comprensione dei classici e dei contemporanei d’avanguardia, distinguendosi, così e collocandosi in una dimensione in attingibile dai Thalberg.

È un Beethoven titanico, quello della Quinta. Ma è anche un Beethoven più asciutto e meno enfatico rispetto a quello dell’Eroica. La forma stessa è essenziale, senza espansioni retoriche, la coerenza interna rigorosa. I temi sono netti e concisi, come lo scarno inciso d’apertura, un motto di sole quattro note. Così si apre il primo movimento, l’Allegro con brio. Il primo tempo è forse la più perfetta applicazione della valenza tragica della tonalità di do minore, e della dialettica beethoveniana, basata sul contrasto di due idee, una veemente e una implorante; ma questa perfezione è dovuta innanzitutto alla configurazione icastica del tema – i celebri “tre più uno” colpi iniziali, esposti all’unisono – poi a una tecnica di elaborazione che fa percepire ogni dettaglio come logicamente consequenziale, necessario e imprescindibile; la seconda idea è solo un diversivo, nel fitto reticolato dell’elaborazione, che viene tuttavia interrotta da improvvisi silenzi e singole voci strumentali, dalla valenza angosciante ed interrogativa.

In questo contesto l’Andante con moto, in la bemolle maggiore, non ha la semplice funzione di stemperare la tensione, ma piuttosto di mantenerla sempre sottesa. Con lo Scherzo si torna non solo alla tonalità minore iniziale, ma anche al medesimo inciso tematico, solo variato ritmicamente; è questo il movimento chiave per donare coerenza alla sinfonia. Da una parte, infatti, il “motto” iniziale acquista, nella riproposizione, una valenza fatalistica (ma non bisogna dimenticare lo studio sul timbro, all’inizio, o il Trio contrastante, con entrate fugate); dall’altra parte il movimento sembra spegnersi nel nulla, con il “motto” sussurrato dai timpani, e sfocia invece in un episodio di transizione, tanto breve quanto decisivo, che congiunge direttamente i due ultimi tempi, attraverso un calibratissimo ed entusiasmante crescendo. Si approda dunque, col Finale, alla risoluzione di tutti i conflitti esposti, con una trionfale fanfara che è in realtà la conversione ottimistica dell’idea iniziale; non a caso, nella mirabile costruzione in forma sonata.

Il dopo-concerto sarà firmato da 8 ristoranti tra Vietri sul Mare, Salerno e Sieti ( Dal Pescatore, Enoteca Segetum, Il Principe e la Civetta, La Locanda del Cantastorie, L’Antica Pagliera, L’Argonauta, Pascalò e Taverna Santa Maria De Domno) in cui si rinnoverà quel felice connubio che solo musica e buona cucina riescono a realizzare. Concerti d’estate è anche solidarietà: fino al 2 agosto ( serata in cui saranno presenti anche alcuni bambini e la direttrice dell’orfanotrofio di Zhodino, Bielorussia) gli amici della rassegna di Villa Guariglia contribuiranno all’acquisto di un pianoforte per iniziare alla musica i piccoli. Quest’anno la rassegna si avvarrà anche di un servizio navetta per e da Villa Guariglia, con partenza dal teatro Verdi di Salerno alle 20.00 e partenza da Villa Guariglia alla fine dell’evento.

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Scritto da su 15 Luglio 2011. Archviato in Culture, In evidenza. You can follow any responses to this entry through the RSS 2.0. You can leave a response or trackback to this entry

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