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“Andate e imparate cosa vuol dire Misericordia io voglio e non sacrifici, non sono venuto infatti a chiamare i giusti ma i peccatori”. Il vangelo secondo Matteo proclamato oggi ancora una volta con squilli di tromba nel cuore del solenne pontificale concelebrato nella cattedrale di Salerno insieme a tutti i sacerdoti della diocesi di Salerno-Campagna-Acerno e presieduto dal nostro arcivescovo- S.E. mons. Luigi Moretti – ha offerto spunti di autentica riflessione.
“Credo che l’appuntamento che Dio ha preparato per noi è il seme buono da seminare nella nostra comunità-ha detto il nostro arcivescovo- la nostra festa si colloca in un evento straordinario e importante: l’anno della fede voluto dal Papa ricordando i cinquant’anni dal Concilio Vaticano II e i vent’anni dalla consegna alla Chiesa universale del Catechismo della Chiesa cattolica.
“Da soli non possiamo trovare il senso del vivere- ha proseguito- il problema vero è che oggi noi pensiamo di essere autosufficienti cioè sani, non bisognosi del medico, solo la fede ci porta a conoscere la verità su noi stessi. La forza dell’amore di Dio è più grande del mio peccato- ha ricordato mons. Moretti- la sua sequela segna l’uscita dalla logica del mondo per entrare nella logica di Dio. Questa è l’esperienza della salvezza che deve caratterizzare la vita del credente “conformata” a Lui”.
Le conclusioni sono state poi accolte come un programma per tutti: “lì dove l’uomo si apre con umiltà a vivere l’amore di Dio si pone nella logica di sconfiggere il male e fare il bene- questo è l’augurio che desidero fare a questa comunità posta sotto la protezione di san Matteo”.
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