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“Vincere la paura non è una nostra energia o capacità, la vittoria sulla paura è il manifestarsi del Signore che dice abbiate pace e pace significa salvezza”. Sono le parole del nostro Arcivescovo Primate, S.E. mons. Andrea Bellandi pronunciate nell’omelia della Festa Diocesana della Divina Misericordia celebrata domenica 19 aprile nella cattedrale di Salerno, concelebrata a porte chiuse da don Antonio Quaranta, fondatore e direttore spirituale della Dives in Misericordia.
E’ Gesù che spezza le funi della paura -ha proseguito l’Arcivescovo- pensiamo quante volte in questa settimana presi dall’angoscia per questa situazione così drammatica siamo stati sorpresi da una telefonata di amici, una parola di conforto. In fondo è Gesù è la presenza del Signore che ci sorprende e ci dice pace.
Il vangelo spiega in Giovanni 20, 19- 31 che il Signore si mostra facendo vedere loro i segni della passione. E’ necessario per vincere la paura che si mostri come il Signore della Misericordia.
I segni nelle mani e nel costato sono i segni del suo amore, il suo amore è per sempre e inesorabilmente abbraccia anche il male. Egli vince e abbraccia anche il mio male, il nostro male.
Riconoscere il Signore non è un atto meccanico ma un riconoscimento perfetto. Mio Signore e mio Dio, perché queste piaghe portano anche al mio peccato, sono segno della mia debolezza.
Il Signore diceva a suor Faustina l’umanità non troverà pace finché non si rivolgerà alle sorgenti della mia misericordia. Dove posso fare esperienza della presenza del Signore? L’invito per credere nel segno vivo della Chiesa in coloro che hanno ricevuto lo Spirito così immedesimati nel Signore da testimoniarlo e renderlo presente agli altri che vivono l’offerta della loro vita espressione di quella pace di cui loro stessi hanno fatto esperienza.Chiediamo di poter avere quella semplicità di riconoscerlo vivo e presente. Il Signore ci dice ancora oggi: abbiate pace!
Ancora oggi possiamo gioire nel vederlo vivo come lo hanno visto i discepoli.
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